Il direttore risponde. Risanare: senza eccessi, con mira
Caro direttore,
leggo su "Avvenire" di sabato 25 maggio la lettera del signor Giulio Mantovani e la sua saggia risposta, che – a mio parere – necessita di una importante aggiunta. Hanno la "prima" casa tanto Mantovani quanto quella non indifferente percentuale di italiani che posseggono una grossa fetta della ricchezza nazionale. Non vedo proprio perché costoro non debbano pagare l’Imu. Anzi, visto l’alto debito pubblico e gli altri grossi problemi economici, se fossero solidali, dovrebbero pagarla almeno decuplicata. Non immagino cosa potrebbero obiettare i politici che si dicono cattolici. Non solo. Poi c’è la categoria degli onesti (purtroppo sempre meno numerosi, visti gli esempi che vengono dall’alto...) come quella signora di Palermo, alla quale lei ha risposto l’11 maggio scorso, che l’Imu la paga volentieri, non vive nel lusso, ma le basta quello di cui dispone. Che esempio! Anche in questo caso, i politici che si dicono "cattolici" che cosa hanno da obiettare a questa categoria di oneste persone? Per favore, diciamo pane al pane: di cattolici «da salotto» ormai ne abbiamo le tasche piene... A risentirla e rileggerla, caro direttore, e auguri per il suo lavoro!
Beppe Serione, classe 1932