Opinioni

Il trionfo ai mondiali di pallavolo. Volley under 18, ragazze su cui poter contare

Umberto Folena mercoledì 19 agosto 2015
«Oggi i ragazzi amano troppo i propri comodi. Mancano di educazione, disprezzano l’autorità. I figli sono diventati tiranni anziché essere servizievoli. Contraddicono i genitori, schiamazzano, si comportano da maleducati con i loro maestri». L’estate ci sta offrendo esempi che, dati in pasto ai media, potrebbero avvalorare questo giudizio severo. Giovani impasticcati che buttano via la propria vita. Giovani incapaci di assumersi un impegno. Giovani sui quali non si può fare affidamento. Non solo questa estate: tutte le estati e ogni stagione. Difatti le parole costernate messe tra virgolette sono di Platone, 2400 anni fa. Al filosofo greco, che fu pure lui giovane atleta d’interesse ellenico, la pallavolo femminile non potrebbe non piacere. In tal caso gioirebbe alla vittoria delle nostre ragazze della Nazionale under 18 al Mondiale giocato in Perù (e magari rivedere quel giudizio tranchant). Otto vittorie su otto, 24 set vinti e appena 2 persi, gli Stati Uniti strapazzati in finale con un secco 3-0, roba che riusciva un tempo alle fanciulle robotiche dell’Urss e della Germania Est, poveri automi da palestra. Le nostre ragazze invece le vedi saltare con la gioia che sprizza dagli occhi. Sono ben vive e allegre. Hanno 16 e 17 anni e mostrano il volto migliore dell’Italia del futuro prossimo. La Mpv, ossia l’atleta premiata come migliore del torneo, è nata a Cittadella, all’incrocio tra Padova, Vicenza e Treviso. Una ragazzona veneta dalla pelle d’ebano, perché di cognome fa Enogu e ha i genitori nigeriani. Vittoria Alice Piani, autrice del punto decisivo sulle americane, vive a Milano ed è figlia di una modella brasiliana. Alexandra Botezat è nata in Romania ed è anche logico che una comunità di un milione di individui, come quella rumena in Italia, possa esprimere un’atleta di primo piano. Può invece sorprendere che l’alzatrice, ossia la regista, il cervello della squadra, Alessia Orru, venga da un paesino sardo di 1800 abitanti, Narbolia.  La foto della giovane Italia dell’estate 2015, la foto vera, la foto che ci piace, è quella di Paola, Vittoria, Alexandra e Alessia e delle loro amiche. Ragazze su cui possiamo contare. Il dubbio, amaro, è se loro possano contare su noi adulti.