Opinioni

Guerre. Quegli orrendi crimini contro l’umanità che calpestano qualunque convenzione

Mariapia Garavaglia venerdì 10 novembre 2023

Non c’è occasione in cui Papa Francesco non rivolga un pensiero angosciato alla Ucraina con un desiderio struggente di pace e ultimamente implora il cessate il fuoco nella guerra Israelopalestinese. Ha quasi urlato “la guerra è un pazzia”. È una guerra contro i civili perché la maggior parte delle vittime non sono i soldati schierati in campo. Le bombe e i missili cadono sugli inermi e non sono risparmiati asili, ospedali, complessi residenziali. Sono eventi che non sono accettabili nemmeno in guerra: la “operazione militare speciale” ha ucciso anche il diritto internazionale umanitario. Hamas in quanto organizzazione terrorista non conosce nemmeno i limiti posti dal Diritto umanitario.

Infatti gli Stati, dopo il secondo conflitto mondiale, si sono accordati per evitare, in futuri eventuali conflitti, le carneficine delle “inutili stragi”, attraverso le Convenzioni sottoscritte a Vienna nel 1948. Davano seguito, ampliavano e approfondivamo la prima convenzione di Ginevra (22 agosto 1864), che fondò la Croce Rossa, il movimento volontario, neutrale, universale, umanitario dedicato al soccorso nelle catastrofi naturali e nei conflitti. Nella storia della umanità da allora fu introdotta una “rivoluzione” che ha modificato la dottrina militare: non passare per le armi il ferito, proteggere i prigionieri, vietare la tortura dei prigionieri, utilizzare una forza proporzionale, non coinvolgere i civili e i non belligeranti. “Non sparare sulla croce rossa” è una norma, non uno slogan, per cui in mare o in terra non possono essere obiettivi militari i mezzi contrassegnati da quel simbolo: ospedali, scuole... cosa sta accadendo in Ucraina e a Gaza se non sono rispettati nemmeno i convogli della Croce Rossa internazionale e della Mezzaluna Rossa neutrali per definizione? La Russia, come quasi tutti i Paesi del mondo, (compreso Israele) ha sottoscritto tutte le successive Convenzioni fino alle più recenti (esigite dalla trasformazione delle capacità di offesa).

Per questo è stato possibile denunciare Putin per crimini contro l’umanità. Il 17 luglio 1988 a Roma è stato adottato lo Statuto della Corte penale internazionale che è entrato in vigore il primo luglio 2002. Ad oggi lo hanno ratificato 123 Stati. L’offensiva lanciata da Netanyahu non è esente da gravissime lesioni del diritto umanitario. Non sfugge che Hamas usa come scudo per nascondersi ospedali e scuole e cittadini al di fuori del Diritto bellico e di ogni umanità, per cui ovviamente è asimmetrico l’intervento dei terroristi rispetto alla logica di un Paese democratico che in guerra deve bilanciare gli interventi con giustizia e non con la vendetta. ’umanità, consapevole di quale ferocia distruttiva è stata portata da ogni guerra, si è dotata del Diritto bellico, che pone limiti perfino alle azioni offensive nei con-flitti, ma non c’è nessuna buona intenzione che possa essere attivata senza una corrispondente volontà condivisa di applicarla. Ormai è chiaro che il Diritto Internazionale Umanitario (DIU) è stato stracciato durante i conflitti che attualmente siamo conoscendo. Probabilmente sarà necessario rivedere le norme e preparare nuove Convenzioni internazionali convincenti e costrittive per i contraenti, perché la guerra non solo è di per sé un crimine contro l’umanità, ma è diventata qualcosa di irriducibile a qualsiasi definizione di crimine. Il diritto umanitario non consente equidistanza fra chi lo calpesta e chi vuole che sia mantenuto in campo. Ci vuole consapevolezza durante tutti i giorni e in ogni parte del mondo per considerare ogni crimine contro l’umanità un crimine contro ciascuno di noi, contro ogni singola persona, donna, uomo, bambino. Conoscere e divulgare le norme del diritto internazionale umanitario, che proteggono le persone più deboli nei conflitti, può educare a preferire la pace: beati gli operatori di pace.

(Già vice presidente Federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa)