Opinioni

Piccolezze: rivelazioni e allarmi tra Lucia Mondella e Carlo Magno

di Gianni Gennari giovedì 12 maggio 2016
E ccessi, ma piccoli piccoli. Leggi qualcosa di scontato come rivelazione inattesa? Sorridi e giri pagina. Con eccezioni. Su “Sette” del “Corsera” (6/5, p. 93) una rivelazione: «Lucia? Era femminista»! Giovanni Pacchiano ricorda che la settimana precedente ha letto che nei “Promessi Sposi” emerge l’intelligenza, l’indipendenza e la dignità di Lucia Mondella, e questo in tempi nei quali «per ciò che riguarda la condizione femminile» le cose erano ancora molto indietro. Perfetto! Solo che a un certo punto arriva l’eccesso: «Quando fra’ Cristoforo la convince che può scioglierla dal voto, se lei lo chiede, Lucia non ha esitazioni: la sua verginità preferisce offrirla a Renzo che alla Madonna». Dunque opposizione secca: o a Renzo o a Maria! Non viene in mente a nessuno che l’offerta nuziale, insieme fatta allo sposo o alla sposa è «mistero grande in Cristo e nella Chiesa» (S. Paolo: Ef. 5, 32) e quindi anche a Maria. Sorriso! Altro eccesso piccolino, ma un po’ comico. Leggi: «Il Papa accusa l’Europa: “Apra le porte ai migranti”… Bergoglio lancia l’ennesimo monito» (“Giornale”, 7/5, pp. 1 e 12). Riccardo Pelliccetti è sconsolato, ma deciso: «E ci mancava pure il Papa. Con tutto il rispetto per Sua Santità (…) non concordiamo sul fatto che l’Europa debba essere accogliente…» Caspita! Con quel “Noi” di maestà, o anche solo di redazione completa? In ogni caso in Vaticano saranno preoccupati moltissimo perché Pelliccetti e magari altri dalle sue parti non sono d’accordo col discorso ai leader europei in occasione del Premio Carlo Magno. Una nube di dubbio sul cielo stellato dell’Europa radunata a Roma sabato scorso. Dopo Alarico (410), dopo i Lanzichenecchi (1527) e dopo Porta Pia (1870) pur poi in certo modo benedetta da Paolo VI (1970), per il Vaticano trovarsi senza «accordo » con “Il Giornale” è proprio una sventura! © RIPRODUZIONE RISERVATA Lupus in pagina