Opinioni

Baby prostitute. Madre figlia, che risarcimento?

Marina Corradi giovedì 3 luglio 2014
Sei anni di condanna, privazione della patria potestà, risarcimento dei danni, ha stabilito la sentenza sulla vicenda delle prostitute bambine romane, per quanto riguarda la madre della più giovane di loro: quella madre che nelle intercettazioni spronava la figlia quindicenne a non mancare a un appuntamento, anche se non stava bene, per non perdere un’ora di "lavoro". Ma nella sentenza – per una volta, rapida – c’è una parola che lascia interdetti: "risarcimento". Certo, nel linguaggio della giustizia vuole essere un’ulteriore riparazione. Ma, umanamente, viene da chiedersi quale possa essere il risarcimento, per una figlia così profondamente tradita.Cosa può risarcirti, se tua madre ti incoraggia a venderti, a quindici anni? La madre, quella che dovrebbe essere radice forte di bene e di fiducia: "risarcimento"? Ci sono cose che non si possono ripagare.Leggendo però di questo risarcimento impossibile viene da farsi un’altra domanda: se una storia simile potrà essere sanata, e come farà la figlia, cresciuta, a non detestare la madre – portandone con sé il peso, perché non vive bene chi ha rancore per sua madre. Quale sentiero potrà percorrere la figlia, perché il male sia "risarcito"? Ci vorranno anni, forse molti, e facce di amici buoni; e, oltre al tempo, una grazia: la grazia di poter perdonare. Non è detto che accada. Forse non è nemmeno probabile. Ma se la figlia, cresciuta, riuscisse a riabbracciare sua madre, gettandosi alle spalle certi ricordi, certe immagini, come vecchi fantasmi, allora sì quel devastante male potrebbe dirsi risarcito: essendo stato colmato da un bene addirittura più grande.Nessuna somma compensa una ragazza di quindici anni, venduta con la connivenza di sua madre. Solo qualcosa di natura totalmente diversa che può sanare una simile lacerazione. Il poter perdonare, e dire, magari dopo molti anni, a una donna ormai vecchia: dimenticati di tutto, ora io ti voglio bene.Non è un arduo sforzo proprio, è una grazia. E non è affatto detto che accada. Ma quando accade, chi sta a guardare vede di che prodigi è capace la misericordia – e non la povera umana giustizia.