Opinioni

La febbre «rivelatrice». L'influenza? Può anche essere un'ottima compagnia

Alberto Caprotti giovedì 25 gennaio 2018

Più di 4 milioni di italiani colpiti dall’inizio dell’inverno a oggi, 832mila casi solo nell’ultima settimana. Il Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ci informa che il virus l’influenza che attualmente sta decimando l’Italia è particolarmente aggressivo. Anzi, pare che non sia mai stato così forte da 14 anni a questa parte. Chissà, magari invece anche in passato la febbre spesso ha colpito duro, solo che si accettava l’inesorabilità della stagione fredda, e si sopportava il naso colante con stoica rassegnazione.

Nessuno soprattutto pensava di trovarsi al centro di un’emergenza epocale, forse semplicemente perché non c’erano giornali e tv a parlarne con altrettanta enfasi, dando il microfono a decine di premi Nobel dell’ovvio che consigliano di bere molto, mangiare arance e coprirsi il più possibile. Oltre che curarsi e tentare di prevenirla, allora, non resta che farsene una ragione. E vedere l’altra faccia del termometro. La febbre, infatti, a volte può anche essere un’ottima compagna. Ci costringe a letto, ma ci regala molto più tempo per pensare.

Anche a cose meravigliose, del tipo: chiunque vinca le prossime elezioni sappiamo che pagheremo di certo meno tasse, avremo un reddito minimo garantito e pensioni sociali più alte. Verrà abolito il canone Rai e anche il bollo auto, l’Università sarà gratis, tutto funzionerà meglio e sarà diverso, bellissimo, quasi perfetto. Inoltre, vaccinarsi sarà facoltativo, così se mi viene ancora l’influenza almeno l’avrò deciso io.

Il mal di testa influenzale poi che ci impedisce di leggere, ci permette di crogiolarci nella nostra splendida illusione: così non sappiamo che magari qualcuno osa dire che tutto questo non è vero. Inoltre – altro grande pregio del virus – lo stato di sonnolenza cronico che ci fa addormentare davanti alla tv annebbia gli splendidi programmi che questa ci propone. Insomma, non è male dover restare a letto provando la confortante sensazione, in generale, di non perdersi un granché.

Da influenzati soprattutto scopriamo che il mondo va avanti benissimo anche senza di noi. E ci crea un alibi perfetto: qualunque stupidaggine diciamo, o scriviamo, saremo perdonati. In fondo, avevamo la febbre, no?