Opinioni

«Le cure ai no-vax sottraggono spazio ed energie agli altri». Eppure sono dovute

Marco Tarquinio giovedì 16 dicembre 2021

Gentile direttore,

mi chiedo se ci sia motivazione morale, sociale, legale per cui un no-vax che prenda il Covid e abbia bisogno di un ricovero in ospedale o in rianimazione abbia la “precedenza” nelle cure rispetto a una persona che attende un intervento o che sia colpita da una emergenza o malattia grave, come una grave ischemia cardiaca o cerebrale. Mi sembra che non ci siano motivazioni sostenibili sul piano morale, sociale e legale che possano giustificare il fatto che 180mila persone vengano private dell’assistenza più adatta nella Bassa Padovana dove l’unico ospedale presente è stato adibito a Hub Covid per tutta la nostra Provincia. Già nella prima fase della pandemia, ciò rappresentava una scelta discriminatoria, ma si poteva comprendere l’ineluttabilità della scelta. Ora, però, non è accettabile “favorire” quella piccola minoranza che deliberatamente e in spregio al più elementare senso civico rifiuta il vaccino (senza un motivo ritenuto valido da medici autorizzati). Lei cosa ne pensa?

Leandro Belluco, Monselice (Pd)


Lei mi chiede, gentile signor Belluco, che cosa ne pensi delle cure per le persone no-vax che rifiutano i vaccini esponendo se stessi e gli altri a più grave rischio di contagio da coronavirus e, di fatto, monopolizzano strutture sanitarie e altre cure anti-Covid impedendo un’assistenza piena e adeguata ai portatori di altre infermità, croniche e no. E io le ripeto ancora una volta che penso che sbaglino gravemente, ma che anche loro debbano essere curati. Tutti, nessuno escluso, qualunque stupidaggine possano aver detto e fatto. Lesineremmo forse soccorsi e cure a chi dovesse schiantarsi con la propria auto, correndo a 300 all’ora sull’autostrada in spregio della vita propria e altrui? Le immagini e le testimonianze di uomini e donne che hanno rifiutato i vaccini e hanno capito l’errore compiuto, mi rafforzano in questa opinione. Che riguarda ovviamente anche coloro che invece mantengono in spregio all’evidenza posizioni radicalmente novax, che arrivano a insultare e minacciare i sanitari, le forze dell’ordine e a mettere ambiguamente nel mirino autorità e personalità pubbliche. Si persegua, secondo la legge, chi eccede e anche solo straparla. Ma per il resto non possiamo e non dobbiamo metterci a quel livello, negando in caso di necessità tutta l’assistenza necessaria anche a costoro. Credo, addirittura, che la loro aspra contro-testimonianza possa essere paradossalmente utile: aiuta a capire dove porta l’ideologia del “la vita è mia e decido solo io”. E a cogliere quanto saggio sia, nello spirito e nella lettera, l’articolo 32 della nostra Costituzione: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Per questo, nell’attuale emergenza pandemica, sono convinto che dovrebbe diventare regola generale l’obbligo vaccinale che è già stato stabilito per alcune categorie di cittadini.