Opinioni

Partiti. La forza gravitazionale del Pd

Francesco Riccardi sabato 21 giugno 2014
Come in tante separazioni in famiglia, il giorno dopo la scissione di Sinistra ecologia e libertà, volano gli stracci. Il leader Nichi Vendola accusa l’(ex) capogruppo Gennaro Migliore di voler «correre sul carro del vincitore» e di subire «la seduzione di chi è celebrato come uomo della Provvidenza». Di quel Matteo Renzi, cioè, verso il quale stanno convergendo – anche se non aderiranno subito al Pd – Migliore appunto e un’altra decina di parlamentari in procinto di staccarsi da Sel. Non sono gli unici, visto che sull’altro fronte dello schieramento anche il senatore di Scelta civica Gianpiero Della Zuanna ha lasciato quel che resta della lista di Monti e ha chiesto l’adesione al Pd. Certo, resiste sotto ogni temperie politica l’italica propensione al soccorso di chi vince le elezioni, alla ricerca – si maligna, anche troppo – di un posto al sole, ma prima ancora che con le consuetudini della politica, questi movimenti si spiegano meglio con le leggi della fisica. Per le quali un corpo elettorale pari al 40,8% dei votanti – quale quello che ha dato a Renzi il mandato popolare che finora gli veniva rinfacciato di non avere – esercita una naturale forza gravitazionale in grado di attrarre  a sé il pulviscolo d’intorno e frantumare i corpi più piccoli a contatto con la sua atmosfera. Qualcuno, più smaliziato, sentenzierà che non c’è nulla di nuovo: funzionava così anche con la Dc, alla quale si dice somigli il Pd di Renzi, capace d’attrarre e tenere insieme mille anime diverse. Vero, ma ora il premier non ha neppure bisogno di fare campagna acquisti, gli basta aprire l’uscio per accogliere la fila di (auto)invitati. Perché non ci sono poli d’attrazione alternativi, se non nel buco nero populista. E perché la bandiera dell’opposizione di testimonianza è bellissima da sventolare, ma alla lunga inutile per tutti, anzitutto per chi si rappresenta. Piuttosto, ciò che la fisica ancora può insegnare alla politica è che i corpi si muovono e gravitano secondo un preciso equilibrio di pesi e di forze. Se il baricentro si sposta troppo bruscamente si rischia una reazione a catena. Occorre che resti fisso l’asse di rotazione per poter continuare nella 'rivoluzione'. Che nel nostro sistema significa governare con idee chiare e senza ideologismi, portando finalmente a compimento riforme equilibrate e  davvero utili ai cittadini e al Paese.