Il direttore risponde. L’immigrazione e il vero realismo: la via per il «centuplo quaggiù»
Caro direttore
ho scritto in passato altre lettere nelle quali esprimevo la convinzione che «passando dalla filosofia del respingimento a quella dell’accoglienza» avremmo finito con l’instaurare alcune linee di navigazione ufficiali fra il Nord Africa e l’Italia, su cui far viaggiare gli “immigrandi” pagando un regolare biglietto. Con l’operazione “Mare Nostrum” siamo a metà della strada e abbiamo quasi eliminato i rischi per gli “immigrandi”, aumentando così a dismisura il numero dei candidati. Ci avviciniamo in questo modo all’evidenziare il prevedibile limite di questa filosofia (nulla ha solo il lato buono!): l’insanabile sproporzione fra la domanda potenziale (il bisogno) e l’offerta (la reale disponibilità). Con tutta evidenza non è un problema solo italiano o solo europeo, ma mondiale. La musica sarebbe diversa solo se l’Onu fosse un cosa vera e la smettesse di esprimere belle teorie che non è... obbligato ad attuare e di spendere tonnellate di soldi per diffondere aborto e contraccezione, e avesse il potere che non ha (o che forse in questi anni non si è guadagnato?) ... Capisco che ho fatto un panorama spiacevole, ma il realismo è alla base dell’ottimismo (cercare l’ottimo) e della prudenza (fare in ogni situazione ciò che è bene fare). Qui davvero dobbiamo farci gli auguri!
Camillo Ronchetti, Milano