Opinioni

SEGUE DALLA PRIMA. IL GRAN MOSTRO

martedì 3 maggio 2016
S e davvero questa donna conosce un orrendo omicidio, ma lo nasconde, come dev’essere giudicata? Indifferente? Assente? No. Da profano, da non-conoscitore del Diritto, rispondo per istinto: 'Presente e complice'. C’è una donna che ha delle figlie piccole, qualcuna di queste piccole veniva violentata, si lamentava con lei perché la violenza le causava dolore, e la donna («non ci regge il cuore di chiamarla madre», direbbe Manzoni) rispondeva: «Ti passerà». Come dev’essere giudicata questa donna? Cinica? Insensibile? No. Da profano, da non-conoscitore del Diritto, rispondo per istinto: 'Parte attiva e complice'. È lei che tollera, permette, favorisce la violenza sessuale sulla figlia piccola. E quando la permette? Sempre: quando la violenza si compie e in tutto il tempo futuro, perché sta sempre zitta, non denuncia mai. Se le cose stanno così (speriamo sempre di no, ma le smentite ancora non arrivano) qui 'orco' è un termine collettivo, che comprende l’uomo (chiamiamolo così) che fa queste cose, ma anche tutta l’umanità spicciola che gli ruota intorno e tace. L’orco-palazzo, l’orco- quartiere, l’orco-famiglia. La forza che crea l’orco collettivo è l’omertà. A violentare e uccidere questa piccola bambina è un uomoorco, a uccidere l’altra vittima volata giù anch’essa dall’ottavo piano è lo stesso o un altro uomo-orco, a creare i ripetuti casi di pedofilia nella zona è lo stesso o un altro o altri uomini-orchi, ma a creare questo habitat dove i casi di violenza e omicidio si ripetono, è l’omertà. Al Parco Verde di Caivano e ovunque. L’omertà sta alla proliferazione degli orchi come la pioggia in un bosco sta alla proliferazione dei funghi. L’omertà non è una inerzia, è una forza. È la forza che espande l’orco-individuo in orcoquartiere. L’omertà non vuole che il delitto venga scoperto e punito, perché questo crea disordine e il disordine è pericoloso, mentre l’omertà si trova bene nell’ordine del male. L’omertà non vuole che i carabinieri scoprano e portino via l’assassino, perché non ama i carabinieri e non ama lo Stato. L’omertà non è paura del male, è accettazione del male. Tra la donna che ha visto tutto ma consiglia alla figlia di tacere, e la figlia che risponde: «Io devo dire la verità», la speranza è che quella sia il passato e questa il futuro. Il passato, prima o poi, passerà. Aiutiamo il futuro a venire avanti. Ferdinando Camon © RIPRODUZIONE RISERVATA