Opinioni

Appalti sporchi e ingiustizia: l'impazienza della svolta

Marco Tarquinio giovedì 7 luglio 2016
​Gentile direttore,
che rabbia e che amarezza dover leggere ancora di appalti illeciti (Expo). Situazioni e comportamenti che inquinano in modo gravissimo l’economia, già debole, del nostro Paese. A questa notizia, poi, si aggiunge quella dell’assoluzione per Ilaria Capua, tra le nostre migliori ricercatrici, che ha deciso, ferita da questa vicenda, di trasferirsi in America per continuare la sua ricerca. Quanto dobbiamo ancora aspettare perché la realtà del nostro Paese sia all’altezza delle aspettative di noi tutti... Ci sono in gioco le vite di migliaia di giovani, il loro futuro, la loro stessa vita. Non quisquilie! Perché non mettersi al lavoro tutti, valorizzando i talenti e le intelligenze di questo Paese (quante ce ne sono!) e cancellare una volta per sempre - davvero bandire - il malaffare, la mediocrità, i comportamenti disonesti, piccoli o grandi che siano? Per quanto tempo ancora?
Marco Bondi


Per quanto tempo ancora, caro signor Bondi? Da garantista convinto e da assoluto partigiano dell’onestà che vive la grande maggioranza dei miei concittadini, penso che malaffare e disonestà continueranno a emergere sino a quando la riprovazione sociale per questi comportamenti diventerà, finalmente, più vasta e forte di ogni sanzione di legge. E sarà definitivamente percepita con questa sua carica "ripulente", annullando anche l’ombra dei sorrisetti e delle alzate di spalle complice con gli arroganti, i furbi e i corrotti. So che quel giorno è maturo da tempo, aspetto anch’io con impazienza che cominci, e per la mia parte cerco di accelerarne la venuta. Nella vicenda milanese connessa con l’evento dell’Expo conforta annotare la penetrante efficacia delle indagini in un campo (subappalti e padiglioni esteri) che non ricadeva sotto l’attività di controllo dell’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, che si è confermata assai efficace. Come vede, persino in questa brutta storia c’è qualche aspetto che rincuora. Quanto all’ingiustizia subìta dalla virologa Capua, condivido la sua costernazione. La cosa che mi sconvolge di più è che la vicenda sia durata 12 anni e che la scienziata abbia dovuto affrontare due anni di autentico calvario morale.