Opinioni

Aiutare a realizzare i talenti individuali. Ecco l'idea di scuola che sto realizzando

Giuseppe Valditara martedì 27 dicembre 2022

Gentile direttore, sono rimasto stupito dalle “parole in libertà“ pronunciate dall’onorevole senatrice Malpezzi nella lettera a lei indirizzata e pubblicata su “Avvenire” del 24 dicembre 2022. Spiace tanta disinformazione e prevenzione ideologica. Evidentemente Simona Malpezzi non conosce o non ha letto le linee guide sull'orientamento da me firmate che rappresentano una autentica novità nel sistema formativo italiano, ma non ha nemmeno letto le numerose interviste in cui riassumevo la mia idea di scuola e di merito. Nelle linee guida, che di quella idea costituiscono applicazione concreta, si parla proprio di educazione personalizzata, finalizzata alla scoperta e alla valorizzazione dei talenti di ciascun alunno, di docenti tutor destinati a concretizzare questa personalizzazione dell'istruzione, di coinvolgimento e di dialogo con le famiglie per aiutarle a comprendere le potenzialità del proprio figlio. Lo stesso orientamento, a cui ho dato particolare rilievo, è finalizzato alla concreta realizzazione di quei talenti individuali, indipendentemente dalla condizione sociale di partenza.

Spiace che Malpezzi non conosca nemmeno la mie idee enunciate in più occasioni sulla stampa e tradotte in atti concreti in occasione della realizzazione in legge di Bilancio dell'obiettivo Pnrr riguardante il potenziamento dell'insegnamento delle materie STEM. In piena sintonia con quanto affermato, per esempio, da Giorgio Parisi, ho auspicato un insegnamento delle materie scientifiche che parta dalla realtà per arrivare alle astrazioni. Non trovo poi cosa vi sia di male nell'aiutare le famiglie a scegliere percorsi scolastici per i propri figli che offrano a loro concrete possibilità di realizzazione professionale. Nel ragionamento della capogruppo del Pd al Senato, per cui scegliere percorsi di istruzione tecnica e professionale sarebbe suggerire una soluzione classista, vi è la stantia prevenzione verso un modello di formazione che deve diventare invece un canale formativo di serie A, per offrire a molti nostri giovani importanti occasioni di realizzazione professionale.

Si legge, al di sotto delle sue parole, una concezione “novecentesca” che considera “intelligenza” solo quella astratta, togliendo dignità alla intelligenza pratica. È questa concezione che ha contribuito al blocco dell'ascensore sociale, come documentato dalle indagini di Bankitalia, un sistema di promozione sociale che ha funzionato benissimo dagli anni 50 fino alla metà degli anni 70 e che poi si è bloccato. Del resto, se 1,2 milione di posti di lavoro, in un Paese che ha un tasso di disoccupazione giovanile pari al 23,9%, non viene coperto per mancanza di qualifiche adeguate, se il 46% delle imprese italiane non trova occupati con le qualifiche richieste, sarebbe un grave errore non favorire la costruzione di percorsi formativi coerenti con le necessità del mondo del lavoro e la loro adeguata conoscenza da parte delle famiglie. La politica deve partire dalla realtà non dalle ideologie.

Ministro dell’Istruzione e del Merito