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Le storie. Migranti di ritorno dall'Italia al Senegal, ecco chi sono

Redazione Internet lunedì 18 settembre 2017
Nel video le storie di alcuni migranti che, dopo anni di permanenza in Italia, rientrano in Senegal per avviare progetti di impresa, ricongiungersi alla famiglia, creare lavoro e contribuire allo sviluppo locale: il progetto "Partire e tornare: un'impresa per la vita" - promosso dalla ong LVIA assieme ad alcune associazioni della diaspora senegalese in Italia (Piemonte, Lombardia, Toscana) - guarda la migrazione in un’ottica differente, non come un flusso a senso unico, da Africa a Europa, ma come flusso nelle due direzioni, Africa-Europa ed Europa-Africa (migrazioni circolari) rappresentando così un’opportunità di sviluppo della comunità di origine ed anche per la comunità italiana.

Sta diventando significativo, anche se non ancora quantificato, il fenomeno delle “migrazioni di ritorno”, vale a dire le persone che, dopo un periodo di migrazione, di lavoro e di vita in Italia, scelgono di tornare al proprio Paese di origine. A essere rientrati sono già in tanti. E tantissimi altri vorrebbero farlo ma le difficoltà non mancano e sono soprattutto legate alla legislazione che regolamenta i flussi migratori in Italia.


La pressione sociale è forte e le aspettative verso chi è partito sono altissime. Per molti migranti, la preoccupazione più grande è quella di tornare a mani vuote e senza un’attività che garantisca di poter vivere tranquilli dopo il ritorno. In questo contesto un requisito fondamentale per scegliere di tornare è il possesso di documenti che permettano di spostarsi liberamente e di ripartire nel caso gli affari non vadano come previsto. “Ho cominciato a pensare al ritorno appena ottenuto il permesso di soggiorno a tempo indeterminato, prima sarebbe stato troppo difficile”, sono le considerazioni più frequenti raccolte tra Senegal e Italia.