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Mostra. I "Children" di Erwitt, McCurry e Mitidieri a Bologna

Giuseppe Matarazzo martedì 26 novembre 2019

Bombay, 1992 © Dario Mitidieri

Raccontare l'infanzia nel mondo a scatti. Gli scatti fotografici, così diversi ma così intimamente legati, di Elliott Erwitt, Steve McCurry e Dario Mitidieri che testimoniano in prima persona la partecipazione emotiva alle vicende dei bambini che hanno incontrato agli angoli del mondo, dove il diritto primario all’esistenza e quelli irrinunciabili all’uguaglianza, alla giustizia, alla libertà e alla pace, vengono calpestati nel silenzio e nell’oblio. Immagini di gioco, di divertimento, di studio, ma anche di povertà, di sfruttamento e guerra scorrono in una mostra che si è aperta oggi a Bologna all’Auditorium Enzo Biagi della biblioteca Salaborsa (fino a lunedì 6 gennaio), proprio in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e dei 30 anni della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Promossa da Legacoop Bologna e da Legacoopsociali, la mostra è curata da Monica Fantini e Fabio Lazzari con Biba Giacchetti. “Il gioco e la negazione del gioco sono il tema della mostra, in cui le fotografie di Erwitt, McCurry e Mitidieri, in dialogo con la scenografia di Peter Bottazzi, ci conducono a riflettere sul primario diritto alla spensieratezza dei bambini e sul nostro dovere come adulti di garantire loro un ‘tempo buono’ in cui possano crescere uguali – dicono i curatori –. Una mostra che guarda l’universale della popolazione per riposizionarla proprio all’altezza dei più piccoli: ossia al futuro”. Ed ecco il colore intenso ed espressivo dei volti catturati da McCurry; il bianco e nero e l’apparente normalità delle scene di Mitidieri che rendono in modo efficace quella che Hannah Arendt definiva “la banalità del male”; l'ironia pungente e riflessiva di Erwitt che scandisce nell’infanzia il tempo nel suo scorrere, nel suo farsi futuro e storia insieme.