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Mostra e video. Dal Kenya a Trento: "badilisha", uscire dall'alcolismo

Redazione Internet lunedì 12 ottobre 2020

Chang'aa significa “uccidimi in fretta”, è il nome di un distillato keniano preparato in casa e ottenuto dalla fermentazione e la distillazione di cereali come miglio, mais e sorgo. In Kenya è una piaga sociale. Il 13% della popolazione è consumatore abituale di alcol e il 2,4% ne è dipendente, a fronte di una media africana di 1,4%. L’età media del primo bicchiere di chang’aa, è scesa dai 16 ai 9 anni.

"Badilisha" in lingua swahili vuol dire cambiamento e dà il nome alla mostra “Badilisha, storie di dipendenza e cambiamento” aperta a Trento, alle Gallerie di Piazza di Piedicastello, dal 9 al 30 ottobre.

Grazie ai ritratti del fotografo Andrea Signori e al documentario del regista Marco Zuin la mostra racconta il problematico mondo dell'alcolismo in Kenya attraverso i volti e la voce dei protagonisti: alcolisti ed ex alcolisti, ma anche mamme, padri, fratelli e sorelle, figli e figlie, vicini di casa.

L’esposizione, che ha ottenuto il supporto della Provincia Autonoma di Trento, è stata ideata da Fondazione Fontana Onlus che in Kenya, insieme al Saint Martin, si occupa di diversi tipi di fragilità seguendo ogni anno oltre 400 persone nel loro percorso riabilitativo, accompagnando più di 100 famiglie e formando 60 volontari sulle dipendenza.

Le Gallerie, Piazza di Piedicastello. Dal 9 al 31 ottobre,10-18, chiuso il lunedì. Ingresso libero.