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Inchiesta Tv2000. Amianto, a Casale Monferrato «Eternit vuole dire sofferenza e paura»

venerdì 13 aprile 2018

“Eternit vuol dire sofferenza e paura. La nostra generazione nata negli anni ‘80 rischia ancora molto. Da bambino si giocava e si costruivano le case sugli alberi con le lastre di amianto”. Così un giovane di Casale Monferrato nella seconda puntata dell'inchiesta del Tg2000, il telegiornale di Tv2000, curata dalla giornalista Caterina Dall'Olio, già vincitrice del prestigioso Premio Agnes, racconta cosa significa vivere con il terrore di ammalarsi di tumore a causa dell’amianto e come diversi anni fa nessuno era al corrente del pericolo.

A Casale Monferrato, a oggi, si contano più di 2500 vittime per malattie correlate all’esposizione da amianto.
“Viviamo con la paura – prosegue un’altra cittadina di Casale Monferrato - Al primo colpo di tosse o mal di gola il primo pensiero che ci viene è la morte”.

La causa di un numero così impressionante di vittime in un piccolo centro del nord Italia si ritrova in Eternit, la fabbrica che per ottant’anni ha seminato amianto in tutta l’area.

“Il fenomeno oltre alle coperture di amianto è quello dei famosi battuti o polverini. Tutte le strade dei Comuni qui vicino - denuncia Franco Maroni dell’associazione Afeva (Associazione Familiari e Vittime Amianto) di Casale Monferrato – erano pavimentate con questo materiale. E tutt’ora lo sono, solo che sono coperti da uno strato di asfalto o cemento. Le insidie sono veramente ovunque”. E oltre ai tetti delle case e dei capannoni c’è persino una vecchia chiesa con il tetto in amianto in completo disfacimento. E’ la chiesa del Ronzone in fondo a Via Oggero di fronte al complesso delle case popolari Atc.

La multinazionale Eternit nel 1907 apre il più grande stabilimento d’Europa. Qui si produce fibrocemento, una mistura di cemento e amianto usata nell’edilizia. Negli anni sessanta varie ricerche dimostrano che la polvere di amianto provoca malattie respiratorie e una grave forma di tumore, il mesotelioma pleurico. Per decenni lo stabilimento disperde la polvere di amianto nell’ambiente e continua la produzione fino al 1986, senza informare i lavoratori dei rischi per la loro salute. Migliaia di persone sono morte a Casale Monferrato per patologie correlate all’amianto e ancora oggi c’è un alto tasso di mortalità attribuito all’Eternit soprattutto tra le persone nate alla fine degli anni ottanta (oggi poco più che 30enni), quando la fabbrica è stata smantellata.

Dal 2014, anno in cui il processo per disastro ambientale è stato prescritto in cassazione, ci sono stati vari processi per accertare le responsabilità dell’azienda, ma nessuno è arrivato a una sentenza definitiva. Oggi lo scenario giuridico si apre verso il processo Eternit Bis, attualmente in corso per diverse centinaia di vittime, e, probabilmente, altri processi si apriranno nei prossimi anni visto che il picco delle morti è atteso dal 2020 in poi.

Casale Monferrato oggi nasconde ancora tante insidie legate all’amianto, anche se l’attività di bonifica è serrata.