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Il caso. Le lettere di Zaki alla famiglia: sto male, mia detenzione è incomprensibile

sabato 12 dicembre 2020

Un grande cartellone che chiede libertà per Patrick Zaki sulla facciata di Palazzo dei Notai in Piazza Maggiore a Bologna

"Le recenti decisioni sono deludenti come al solito, senza una ragione comprensibile. Ho ancora problemi alla schiena e ho bisogno di forti antidolorifici e di qualcosa per dormire meglio", "il mio stato mentale non è un granché dall'ultima udienza". Sono parole di Patrick Zaki, dal carcere di Tora, in due lettere datate 22 novembre e 12 dicembre, ma ricevute entrambe oggi dalla famiglia e pubblicate sulla pagina Facebook "Patrick Libero" dagli attivisti, che esprimono la loro "grave preoccupazione per la salute mentale e fisica di Patrick". L'ultima udienza meno di una settimana fa con la decisione di altri 45 giorni di carcere per lo studente.

"Continuo a pensare all'Università, all'anno che ho perso senza che nessuno ne abbia capito la ragione. Voglio mandare il mio amore ai miei compagni di classe e agli amici a Bologna. Mi mancano molto la mia casa lì, le strade e l'università. Speravo di trascorrere le feste con la mia famiglia ma questo non accadrà per la seconda volta a causa della mia detenzione".

La famiglia e gli amici di Patrick esprimono su Facebook la loro "grave preoccupazione per la salute mentale e fisica di Patrick. Chiediamo il suo immediato rilascio per l'assenza di legittime giustificazioni per la sua detenzione cautelare e per l'impatto sempre più negativo della sua prigionia su di lui".

Lo studente è stato arrestato il 7 febbraio scorso.

Immediata la reazione di Amnesty International, che sta seguendo il caso con attenzione. "Amnesty International è veramente allarmata per le condizioni fisiche e mentali di Patrick Zaki che sembrano in via di deterioramento", ha detto all'Ansa il portavoce della ong in Italia, Riccardo Noury. "Che queste parole dolorose di Patrick - aggiunge Noury - giungano al Governo italiano che faccia veramente qualcosa di più, di meglio e di veloce di quanto ha fatto finora, per assicurare che Patrick possa tornare presto in libertà".

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