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La crisi. Siria, venerdì a Vienna si prova a negoziare

giovedì 29 ottobre 2015
Giornata cruciale, venerdì, per riaccendere le speranze di pace per la Siria. Si tiene a Vienna il vertice diplomatico sul conflitto siriano allargato a tutti i principali attori coinvolti nella crisi e ad alcuni Paesi europei quali Italia (ci sarà il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni), Francia, Germania e Gran Bretagna. L'incontro segna il debutto dell'Iran ai negoziati: per la prima volta si siederanno allo stesso tavolo i rappresentanti di Iran e di Arabia Saudita, arcinemici della regione.Nel salotto della diplomazia ci saranno anche Turchia e Qatar, che insieme a Riad guidano il fronte anti Assad, oltre a Egitto, Giordania, Iraq, Libano. Grandi assenti alle trattative sono i siriani: non saranno rappresentati né il regime di Bashar al-Assad né le opposizioni. Grandi tessitori dei negoziati saranno il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, con il primo impegnato a testare le intenzioni russe e iraniane sul destino di Assad e sulla condivisione della lotta all'Is con la coalizione internazionale. I due avranno un bilaterale, oltre a quelli con il capo della diplomazia iraniana Mohammad Javad Zarif e con altri ministri degli Esteri. Al vertice partecipano anche l'inviato speciale dell'Onu per la Siria, Staffan de Mistura, e Federica Mogherini, Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea. "Domani non ci sarà una svolta", ha detto giovedì, gelando ogni speranza, il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso la speranza che i partecipanti si dimostrino "flessibili a prescindere dalle divergenze" e ha ripetuto che "non c'è una soluzione militare" per il conflitto in Siria, che si trascina dal 2011 e registra un bilancio di almeno 250mila morti.