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Venezuela. La Costituente occupa il Parlamento, mentre l'Onu denuncia le violenze

Redazione Internet martedì 8 agosto 2017

La Guardia nazionale impedisce l'accesso al Parlamento occupato dalla Costituente (Twitter)

L'Assemblea Costituente voluta dal governo di Nicolas Maduro si è insediata nell'emiciclo del Palazzo Federale Legislativo, dove si svolgevano finora le sessioni dell'Assemblea Nazionale, il Parlamento unicamerale controllato dall'opposizione. Si tratta di una prova di forza, che appare, certamente per l'opposizione, come un golpe istituzionale

Diverse immagini diffuse sui social network hanno mostrato la sala legislativa pronta per l'inizio della nuova seduta della Costituente, con grandi ritratti di Simon Bolivar e Hugo Chavez ai piedi del podio dove siede normalmente il presidente del Parlamento. Poi è stato possibile seguire la diretta della prima seduta.

Intanto agenti della Guardia Nazionale venezuelana impedivano l'ingresso dei deputati dell'opposizione al Palazzo Federale Legislativo di Caracas, sede del Parlamento. Lo ha denunciato su Twitter Stalin Gonzalez, capogruppo della coalizione di opposizione Mud, aggiungendo che "questo governo ormai invade gli spazi che non è più capace di occupare legittimamente". E Il quotidiano El Nacional informa inoltre che durante la notte tra lunedì e martedì la presidente dell'Assemblea Costituente promossa dal governo di Nicolas Maduro, Delcy Rodriguez, "è entrata in forma violenta" nell'emiciclo dove si svolgono le sedute dell'Assemblea Nazionale, insieme ad altri due membri della Constituente, Dario Vivas e Fidel Vazquez.


L'assemblea costituente era stata "progettata" e votata contro il volere delle opposizioni, maggioritarie in Parlamento, proprio per tentare di mettere sotto controllo il Parlamento stesso. La vicenda ha portato a proteste e scontri nel Paese, con decine di morti.

Ma la presidente della Costituente, Delcy Rodriguez, ha annunciato che "il potere costituito è subordinato a questa Assemblea Nazionale Costituente", aggiungendo che si tratta di "un decreto che riflette la buona volontà di questa assemblea, un messaggio molto chiaro di convivenza fra i venezuelani". Rodriguez ha aggiunto che, dopo aver assunto la presidenza della Costituente si è messa in contatto con Julio Borges, il presidente del Parlamento, controllato dall'opposizione, "per spiegargli la necessità di convivere con questo potere costituito, ma la sua risposta è che loro non intendono" accettare.

L'Onu condanna l'uso della forza da parte di Maduro

«Diffuso, eccessivo e sistematico uso della forza»: mentre Nicolas Maduro prosegue nella caccia agli autori del tentato golpe di alcuni giorni fa, l'Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Raad al Hussein, mette nero su bianco la sua denuncia contro le violenze delle autorità del Venezuela. Secondo l'ufficio Diritti Umani delle Nazioni Unite sono 5.052 le persone che detenute illegalmente dall'aprile scorso. Di questi almeno mille sarebbero ancora sotto custodia.

L'Onu ha inoltre aperto indagini su circa 124 decessi: 47 sarebbero attribuibili alle forze governative mentre altri 27 a gruppi armati autonomi a sostegno di Maduro. Per i restanti omicidi non è stato possibile attribuire alcunea responsabilità.

«Siamo molto preoccupati per l'escalation di violenza in Venezuela - ha dichiarato il portavoce per i diritti umani dell'Onu, Ravina Shamdasani - le violazioni dei diritti umani non sembrano diminuire e temiamo che la situazione possa peggiorare». I dati sono stati forniti sulla base di interviste condotte a distanza da un team Onu che hanno rivelato il quadro allarmante.

Intanto l'opposizione ha indetto per oggi una protesta a livello nazionale contro il governo. Membri del Parlamento hanno esortato i cittadini a uscire dalle loro case e dai loro luoghi di lavoro a mezzogiorno (le 18 in Italia) e invadere le strade per bloccare il Paese. «Maduro sa che questo Paese è ingovernabile - ha detto il parlamentare Juan Requenses -. L'unica cosa che vuole oggi è farci abbandonare le strade».

Sulla violenza del governo si è espresso anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha proposto di bloccare i beni di Maduro e dei suoi in Europa: «Condanniamo il regime di Maduro - ha spiegato a RaiNews - ho proposto sanzioni finché non ci saranno libere elezioni, servono provvedimenti che colpiscano i beni di Maduro e dei suoi in Europa».