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CRISI E LAVORO. Usa: allarme disoccupazione. Giù le borse

venerdì 5 dicembre 2008
L'economia statunitense a novembre ha perso 533.000 posti di lavoro, molto più di quanto atteso dagli analisti. Il tasso di disoccupazione è salito al 6,7%, meno del previsto. L'emorragia di posti lavoro registrata a novembre negli Usa è la più consistente da 34 anni a questa parte, dal dicembre del 1974. La perdita di 533.000 posizioni lavorative è nettamente superiore alle stime degli economisti che avevano preventivato la perdita di 335.000 unità. È stato inoltre rivisto in peggio il dato di ottobre con una perdita di occupati salita di 80.000 unità a quota 320.000 unità (da 240.000 della prima comunicazione). Il tasso di disoccupazione è salito al 6,7%, meno rispetto alla previsione di un +6,8%, rivedendo i massimi dal 1993. Il Dipartimento del Lavoro statunitense ha inoltre rivisto i dati di settembre e ottobre indicando che nel periodo sono stati eliminati 199.000 posti in più di quanto rilevato in precedenza cosicchè il totale dei posti persi negli ultimi 11 mesi arriva a quota 1,91 milioni.Più in dettaglio, nell'industria sono state cancellate 85.000 posizioni (-104.000 a ottobre) di cui 13.100 solo nel settore auto. Pesante il bilancio anche nel settore dei servizi dove sono state eliminate 370.000 posizioni più del doppio rispetto alle 153.000 cancellate a ottobre. Nel comparto delle costruzioni si sono registrati 82.000 occupati in meno e in quello finanziario sono stati cancellati 32.000 posti.Obama: «La crisi peggiorerà». Nel merito è entrato anche il neopresidente Barack Obama che ha affermato che la recessione attuale è già costata quasi 2 milioni di posti di lavoro: «Non ci sono scappatoie veloci o facili da questa crisi, che covava da molti anni e che peggiorerà prima di iniziare a migliorare. È per questo - ha continuato Obama - che abbiamo bisogno di un piano di ripresa economica che crei almeno 2,5 milioni di posti di lavoro nei prossimi due anni». «È il momento di rispondere con urgenza alla crisi - ha aggiunto poi Obama - che ci offre anche la possibilità di trasformare la nostra economia e migliorare la vita degli americani».Mutui: sempre più insolventi. In una statistica pubblicata dalla Mortgage Bankers Association emerge che un americano su dieci non riesce a pagare le rate del mutuo o ha già la propria casa sotto pignoramento. Una crescita record delle insolvenze ipotecarie e dei pignoramenti immobiliari nel terzo trimestre negli Usa: le insolvenze sono cresciute di 140 punti base al 6,99%, mentre i pignoramenti sono saliti al 2,97%, toccando entrambi il livello più alto da 29 anni, ossia da quando è stata creata la statistica.Giù borse e petrolio. trascinata da Wall Street: l'ennesimo venerdì nero delle Borse europee ha spazzato via dai listini del Vecchio Continente quasi 180 miliardi di euro di capitalizzazione. A Milano sono andati in fumo 17,9 miliardi. L'indice paneuropeo Dj Stoxx ha ceduto il 3,83%. Parigi ha lasciato sul terreno il 5,5%, Francoforte il 4% e Londra il 2,7%. Prosegue anche la discesa dei prezzi delpetrolio: il Brent quotato a Londra è sceso sotto i 40 dollari al barile attestandosi a 39,86 dollari mentre il light sweet crude quotato a New York è scivolato a 41,28 dollari (-2,39 dollari rispetto alla chiusura di ieri). Prima di risalire, le quotazioni sono scese fino a un minimo di seduta di 40,85 dollari al barile, il livello più basso dal 14 dicembre 2004.