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AFRICA. Nessuna notizia della Urru, cresce l'angoscia per la coooperante

lunedì 5 marzo 2012
Non ci sono ancora notizie di Rossella Urru. All'indomani dell'annuncio, mai ufficialmente confermato, della liberazione della cooperante italiana, la gioia e il prematuro trionfalismo che si è scatenato su media e social network hanno lasciato spazio al silenzio, ai dubbi, alle domande. Ed è tornata la paura. Per la famiglia di Rossella che aspetta a Samugheo, in provincia di Oristano, sono ore di "angoscia tremenda", ha detto il parroco, don Alessandro Floris, al fianco dei genitori "distrutti" in attesa di una telefonata di buone notizie. Una telefonata che però non è ancora arrivata.La vicenda della presunta liberazione in Mali della trentenne, sequestrata in ottobre in Algeria, è dunque ancora avvolta dal mistero, con la Farnesina che resta silente e con il rischio che Rossella possa essere ancora passata di mano in mano e le trattative siano in stallo.La stampa mauritana, che aveva dato il via al rincorrersi di notizie, ha smentito che il governo della Mauritania abbia raggiunto un accordo per uno scambio di prigionieri con il gruppo terroristico di al Qaida nel Maghrebislamico (Aqmi). I media locali avevano riferito che Rossella e un gendarme mauritano, Ely Ould Moctar, rapito due mesi fa vicino al confine con il Mali, erano stati liberati in cambio del rilascio di Abderrahmane Ould Meddou (o Abderrahamane Ould Meydda al Azawadi, secondo altre fonti), arrestato per il suocoinvolgimento nel sequestro di altri occidentali, tra cui la coppia di italiani Sergio Cicala e Philomene Kabouree nel 2009. Ma la notizia è "falsa", ha precisato il sito di Sahara Media, citando una "fonte informata".Anche la sorte del gendarme resta "incerta", scrive l'agenzia Al Akhbar. "Il vostro silenzio ci uccide!", è ilmessaggio inviato oggi dalla famiglia di Moctar alle autorità mauritane dopo che ieri la moglie aveva ricevuto la notizia di una "liberazione imminente", poi non confortata da alcuna conferma. Secondo il sito Taqadourmy, inoltre, il mediatore avrebbe chiesto e ottenuto da Aqmi "un'altra settimana" di tempo. Il destino dell'agente mauritano sembrerebbe del resto strettamente legata a quello di Rossella Urru: la gran parte deiquotidiani mauritani commentavano domenica in prima pagina che il governo di Nouakchott si sarebbe mosso per il gendarme solo dopo le pressioni italiane per la cooperante sarda. Due giorni fa infatti Margherita Boniver, inviata del ministro degli Esteri per le emergenze umanitarie, si era recata nel Paese africanoproprio per assicurarsi la collaborazione del governo locale negli sforzi per la liberazione di Rossella.Il ministro degli Esteri spagnolo, Jose Manuel Garcia Margallo, è stato invece ieri in Mali per parlare del sequestro dei due spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincon ed Enric Gonyalons, rapiti con Rossella nella notte tra il 22 e il 23 ottobre da un campo profughi saharawi, nella provincia algerina di Tinduf. "Stanno bene", gli hanno assicurato le autorità di Bamako.Il sequestro dei tre europei è stato rivendicato in dicembre dal 'Movimento Unicità e Jihad in Africa Occidentalè (Mujao), ala dissidente di Aqmi capeggiata da maliani e mauritani, che avrebbe chiesto un riscatto di 30 milioni di dollari. Lo stesso gruppo si è assunto la paternità anche dell'attentato controla gendarmeria a Tamanrasset, città del sud dell'Algeria dove sorge il Comando operativo congiunto di Algeria, Mali, Mauritania e Niger per il contrasto ad Aqmi e altri gruppi armati.