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Guerra e cultura. L'Ucraina cancella il passato. Via tutte le statue dedicate ai russi

Giampiero Bernardini venerdì 6 gennaio 2023

Derussificazione in Ucraina. La statua di Caterina la grande, fondatrice di Odessa, smantellata e portata via dalla piazza della "sua" città il 29 dicembre 2022

Il monumento allo scienziato russo Mikhail Lomonosov a Dnipro è stato smantellato. Lo mostrano le foto pubblicate su Telegram dal sito di notizie locale DniproTV, riferisce Ukrinform. Il monumento era stato inaugurato il 25 giugno 1971. È realizzato in bronzo ed era installato accanto al museo di storia. Era l'ultimo monumento associato all'era sovietica.

In totale, a Dnipro, secondo la decisione del comitato esecutivo, sono stati smantellati otto monumenti, compresi quelli di Alexander Pushkin, Andrei Bulygin, Maxim Gorky, Valery Chkalov, Alexander Matrosov, Yefim Pushkin, Volodia Dubinin e Mikhail Lomonosov.

In Ucraina continua quindi la campagna di cancellazione della cultura russa e della sua presenza nell'attuale Ucraina, non solo riguardo all'era sovietica.

Anche Odessa è stata derussifciata. A fine anno la statua dell'imperatrice russa Caterina II, che regnò per oltre trent'anni nel Diciottesimo secolo e fondò Odessa, è stata rimossa, dal centro della città di Odessa nell'ambito del processo, dichiarato, di "de-russificazione" di tutta l'Ucraina.

La seconda caduta dei Caterina la grande, dopo quella per mano dei sovietici nel 1920 - Reuters

"Ringrazio i residenti di Odessa per aver considerato che l'eredità imperiale russa non ha posto nell'Ucraina moderna, legale e democratica", ha dichiarato nei giorni scorsi il capo dell'amministrazione militare regionale locale Maksym Marchenko, definendo la rimozione della statua un "evento storico". Il Consiglio comunale di Odessa, ha sottolineato, ha preso "la decisione giusta".

Secondo quanto riferiscono i testimoni sui social network, rivendicando il diritto di "decidere quali monumenti possono o non possono rimanere nelle nostre citta'", il monumento è stato tolto con un'operazione durata un'intera giornata e consegnato a un museo per la sua conservazione.

In realtà non tutti gli ucraini concordano con queste decisioni, anche perché la componente russofona nel Paese è bene presente. Nel censimento del 2001, nonostante l'imposizione subito dopo l'indipendenza dell'ucraino come unica lingua ufficiale, si erano dichiarati di madrelingua russa il 29 per cento degli ucraini.

Le richieste di rimuovere la statua dell'imperatrice russa, si sono intensificate subito dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, il 24 febbraio. A settembre la statua e' stata imbrattata per due volte con vernice rossa e su di essa e' stato apposto un cartello che identifica Caterina "la Grande" con il presidente russo Vladimir Putin. Una vicenda che ricorda, in contesti diversi, le richieste di fare sparire le statue di Cristoforo Colombo dalle piazzo oltre oceano.

La statua era stata realizzata e collocata nel centro della città nel 1900, ma era stata rimossa dai sovietici nel 1920 per poi essere ricollocata nella piazza nel 2007. Fino, appunto, al dicembre 2022.

Nella città di Izyum, si è deciso di fare sparire i nomi russi in almeno 19 strade. A farne le spese anche un dissidente sotto il regime sovietico, Vladimir Visotskzy morto a 42 anni nel 1980, un popolare cantautore. La via è stata reintitolata a Steve Jobs, il fondatore della Apple. Che, tra l'altro, ha un monumento a lui dedicato a Odessa.

Il governo di Kiev ha inoltre vietato la rappresentazione di opere teatrali di autori russi e l'esecuzione di concerti con brani di musicisti sempre russi. Del resto il governo ucraino, per vie diplomatiche, ha anche tentanto di bloccare la rappresentazione per la Prima della Scala a Milano del Boris Gudunov del compositore ottocentesco Musorgskij.

La battaglia va avanti anche sul fronte delle chiese ortodosse. Leggi l'articolo "Kiev chiude il Monastero delle grotte e caccia i monaci ortodossi legati a Mosca" CLICCA QUI