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Riforma costituzionale. Ucraina, il governo apre ai russofoni dell'Est

venerdì 11 aprile 2014
Segnali di distensione in Ucraina tra nuovo governo centrale e le popolazioni russofone dell'Est del Paese. Kiev è infatti pronta a una riforma costituzionale che conceda maggiori poteri alle autorità locali per "bilanciare i poteri centrale e delle regioni". Lo ha detto il premier Arseni Iatseniuk in visita a Donetsk, importante città della russofona Ucraina orientale dove insorti armati filorussi occupano da domenica il palazzo dell' amministrazione regionale. Iatseniuk ha incontrato rappresentanti degli enti locali e dell'imprenditoria, ma non dei separatisti che chiedono l'annessione alla Russia. Tra le persone presenti all'incontro c'era però l'uomo più ricco del Paese, Rinat Akhmetov, finanziatore del partito delle Regioni del deposto presidente Viktor Ianukovich, che recentemente ha fatto da tramite tra le autorità centrali e gli insorti. Il premier Iatseniuk da parte sua ha assicurato che nessuno toccherà la legge del 2012 sulla lingua che ha concesso lo status di idioma ufficiale regionale a tutte le lingue parlate da almeno il 10% della popolazione di un determinato territorio. Il parlamento aveva deciso di abrogare la legge in questione non appena caduto Ianukovich, ma il presidente ad interim Oleksandr Turcinov si è poi rifiutato di firmare la controriforma.