Mondo

Libertà di stampa a rischio. Turchia, condannati giornalisti dell'opposizione

venerdì 6 maggio 2016

​Un'altra giornata nera per la libertà di stampa in Turchia: due giornalisti del quotidiano d'opposizione Cumhuriyet sono stati condannati a 5 anni e 10 mesi di carcere per rivelazione di segreto di Stato nel processo per il passaggio di armi dei servizi segreti in Siria. E, uno dei due, il direttore Can Dundar, è sfuggito ad un attentatoproprio mentre attendeva la sentenza davanti al tribunale diIstanbul.  La "colpa" dei giornalisti è di avere documentato un traffico d'armi dalla Turchia alla Siria, con molti interessi coinvolti.

Inoltre il giornale Zaman, il principale mezzo di informazione dell'opposizione, rischia intanto di chiudere dopo essere stato commissariato dal governo. Una situazione che rimbalza anche a Firenze, dove il premier MatteoRenzi, nel suo intervento allo 'State of the Union', sottolineacome "quanto sta accadendo in queste ore in Turchia ponga sottoun'altra luce, un ulteriore interrogativo" anche l'accordostretto tra Ue e Ankara.Tornando alla condanna arrivata per Dundar ed il suocaporedattore Erdem Gul, i due non saranno arrestati, in attesadel processo d'appello. E anche se la sentenza è stata attenuataper l'assoluzione dalle accuse più gravi di spionaggio etentativo di golpe, comunque colpisce duramente una delle vocipiù influenti contro il presidente Recep Tayyip Erdogan. Dundar, con la moglie Dilek, era uscito a prendere un tèdurante una pausa del processo, quando ha sentito un urlo:"Traditore della patria". Poi 2 spari, a un paio di metri didistanza, che non lo hanno raggiunto, colpendo di striscio a unagamba un reporter della tv Ntv, Yagiz Senkal, che gli ha fattoda scudo.  Sull'attentatore sono piombati la moglie e il deputato delpartito di opposizione Chp, Muharrem Erkek, bloccandolo con lapistola ancora in mano, prima che la polizia intervenisse perarrestarlo.A sparare è stato Murat Sahin, un 40enne originario di Sivas, nell'Anatolia centrale, con precedenti penali. "Non so chi sia, ma i responsabili sono quelli che mi hanno reso un obiettivo", ha detto a caldo Dundar. Il riferimento è chiaro: il suo scoop, per cui aveva già pagato con 92 giorni di arresto preventivo insieme a Gul, aveva fatto infuriare Erdogan. Il presidente gli promise pubblicamente che avrebbe pagato "un caro prezzo". Oggi "ci sono stati 2 tentativi di omicidio, uno deiquali per aver fatto giornalismo", ha commentato Dundar dopo lasentenza.In Turchia la libertà di stampa resta così sotto attacco. L'attentato e le condanne sono arrivati nel giorno in cui è stata annunciata la chiusura del quotidiano Zaman, solo 2 mesi fa il più diffuso giornale di opposizione, che dopo il commissariamento di inizio marzo è praticamente sparito dalla circolazione. Da una tiratura media di oltre 600 mila copie al giorno è sceso ad appena duemila, ben al di sotto della soglia di sopravvivenza. E presto potrebbe non andare più instampa. Questione di giorni, dicono in molti. Lo stop definitivo delle pubblicazioni sarebbe fissato per il 15 maggio, anche se gli amministratori giudiziari smentiscono. Intanto, però, Zaman non ha più lettori. Il suo pubblico di riferimento era il popolodel magnate e imam Fethullah Gulen, ex alleato ora nemicogiurato di Erdogan, accusato di terrorismo per un presunto pianogolpista contro il presidente. Il giornale è stato sequestratoproprio perché considerato un suo strumento di propaganda. Del resto, la chiusura ripercorrerebbe quella di tv e giornali di unaltro importante gruppo editoriale, Ipek, sequestrato alla vigilia delle elezioni di novembre, sempre per i legami con Gulen. E con Zaman, presto potrebbe essere messa a tacere anche l'agenzia di stampa Cihan, l'unica - oltre a quella statale Anadolu - in grado di coprire lo scrutinio elettorale su base nazionale.