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Il giro di vite di Erdogan. Turchia, arrestati altri 47 giornalisti

mercoledì 27 luglio 2016
Le autorità turche hanno disposto oggi l'arresto di altri 47 giornalisti nell'ambito della repressione che ha fatto seguito al tentato colpo di Stato del 15 luglio. Ankara accusa l'imam Fethullah Gulen, magnate e ideologo islamico che da anni risiede negli Usa, di essere la mente del fallito golpe. Gulen ha respinto le accuse e si oppone alla richiesta della Turchia di estradarlo.Gli arrestati lavorano al quotidiano Zaman, per anni il più letto del Paese, chiuso nel marzo scorso e considerato organo di stampa del movimento di Gulen. Era molto seguito all'estero grazie all'edizione inglese. La procura ipotizza collegamenti tra gli arrestati e il tentato golpe, ma il quotidiano era già finito nel mirino del presidente Recep Tayyip Erdogan dopo che nel dicembre 2013 aveva pubblicato le registrazioni relative allo scandalo tangenti che aveva investito membri del partito Akp, familiari e imprenditori vicini al governo.Gli ordini di arresto nei confronti dei 47 giornalisti si sommano ad altri 42 provvedimento dello stesso tenore emessi lo scorso 25 luglio nei confronti di altrettanti giornalisti di diverse testate ed emittenti televisive. Alcuni sono noti per le loro simpatie di sinistra e non condividono la visione religiosa di Gulen, islamico conservatore.Attualmente sono oltre 60.000 le persone arrestate, sospese o licenziate nell'ambito del "ripulisti" ordinato dal presidente Erdogan, una stretta di vite criticata dalla Ue.