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Usa. «Trump voleva coccodrilli al confine con il Messico»

Redazione Esteri mercoledì 2 ottobre 2019

In diverse conversazioni privatamente il presidente Usa Donald Trump ha parlato spesso di fortificare il muro al confine col Messico come i castelli nel Medioevo, con una trincea d'acqua piena di serpenti e coccodrilli, sollecitando i collaboratori a stimarne i costi. E dopo aver suggerito pubblicamente che i soldati sparassero ai migranti se questi tiravano pietre, il presidente fece marcia indietro quando gli fu spiegato che era illegale ma poco dopo in un incontro suggerì che sparassero loro alle gambe “per rallentarli”. A rivelarlo è il New York Times, che cita una dozzina di dirigenti Usa.

Il quotidiano descrive il presidente Usa come "molto arrabbiato" nei confronti del suo staff, considerato "troppo moderato" nella gestione dei migranti. In particolare, il giornale si riferisce a una riunione di marzo durante la quale Trump aveva ordinato la chiusura dell'intero confine con il Messico entro mezzogiorno del giorno successivo. I suoi consulenti, compresi il genero Jared Kushner e l'ex segretario alla Sicurezza nazionale Kirstjen Nielsen, sarebbero riusciti a dissuaderlo. Trump ha reagito a queste rivelazioni parlando di notizie false: "Posso essere duro sulla sicurezza del confine, ma non così duro. La stampa è impazzita", ha scritto.