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Stati Uniti. Trump si arrende: «Discorso sull'Unione solo dopo lo shutdown»

Redazione Esteri giovedì 24 gennaio 2019

Donald Trump si arrende e rinvia il discorso sulla stato dell'Unione (Ansa)

Messo all'angolo dalla Speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, la democratica Nancy Pelosi, il presidente Donald Trump ha dovuto cedere, annunciando il rinvio del discorso sullo Stato dell'Unione, inizialmente programmato per il prossimo 29 gennaio. «Farò il discorso quando lo shutdown sarà finito», ha annunciato il miliardario nel suo consueto tweet di mezzanotte, le 6 del mattino in Italia. La Speaker gli aveva negato la possibilità di tenere alla Camera, come vuole la tradizione, l'intervento sul bilancio dell'anno e le prospettive future, «perché il governo è chiuso» per mancanza di fondi.

Trump aveva ventilato ipotesi "alternative" ma ha poi deciso di rinviare, presumibilmente per non perdere l'audience da record che la solennità della Camera gli garantisce. Lo scorso anno a seguire il suo discorso sullo Stato dell'Unione sono stati 47,74 milioni di americani. Trump aveva risposto al gran rifiuto della leader democratica, ufficializzato in una lettera, definendo l'opposizione "radicalizzata" e non interessata alla sicurezza del Paese. Il braccio di ferro riguarda i 5,7 miliardi di dollari chiesti dal presidente nel bilancio del governo per finanziare la costruzione del Muro al confine con il Messico che ha portato allo shutdown più lungo della storia americana.
Ieri, 13 manifestanti, in prevalenza rappresentanti sindacali dei lavoratori federali, sono stati arrestati per un sit-in di protesta in Senato, davanti all'ufficio del leader di maggioranza, il repubblicano Mitch McConnell. «Vogliamo lavorare», urlavano mentre controllori del traffico aereo, piloti e assistenti di volo hanno diramato un comunicato allertando sui problemi di sicurezza con lo shutdown che ha bloccato un quarto delle attività federali. Lara Trump, moglie del figlio del presidente Eric Trump e advisor della campagna elettorale del miliardario per il 2020, ha esortato i circa 800.000 lavoratori pubblici senza stipendio da oltre un mese a "restare forti" in questo momento "di leggero dolore".