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LIBIA. Tripoli, rilasciato il rimorchiatore italiano

sabato 23 aprile 2011
Il rimorchiatore Asso Ventidue è stato rilasciato dopo un sequestro durato oltre un mese. La nave,bloccata dal 17 marzo scorso da un gruppo di libici, ha disormeggiato alle 22.45 di ieri e ha lasciato il porto di Tripoli alle 23.09. Alle 23.15 il comandante dell'Asso Ventidue, Luigi Chiavistelli, ha presocontatto con una nave italiana della coalizione Nato che è stata poi raggiunta dal rimorchiatore intorno all'1.30. Gli 11 membri dell'equipaggio, otto dei quali italiani, sono in buone condizioni.«Siamo molto felici che l'equipaggio sia stato rilasciato», ha dichiarato l'armatore Mario Mattioli dell'Augusta Offshore, la società a cui fa capo l'Asso Ventidue. «L'ultimo mese - ha aggiunto - è stato un periodo di grande incertezza per noi e ancora di più per l'equipaggio e per i loro familiari. Mi congratulo per il fatto che sono riusciti a mantenere il loro equilibrio durante tutto questo periodo. Ringrazio anche tutti i miei collaboratori in Augusta Offshore che si sono impegnati in modo eccezionale in questo periodo. Senz'altro il loro comportamento e professionalità hanno permesso diportare questa vicenda ad una conclusione felice. Ringraziamo anche il lavoro costante svolto dal ministero degli Affari Esteri e la sua Unità di Crisi che ha contribuito in modo decisivo a questo risultato».Il ministro degli Esteri Franco Frattini e la Farnesina esprimono «particolare soddisfazione» per l'esito positivo della vicenda. Il ministro Frattini - sottolinea una nota della Farnesina - ha sin dall'inizio seguito da vicino la vicenda sia direttamente, sia attraverso l'Unità di Crisi. Quest'ultima è rimasta in contatto costante con i familiari dell'equipaggio e con la società armatrice per tutta la durata della vicenda. Frattini ringrazia l'Unità di Crisi e tutte le istituzioni e strutture assieme alle quali quest'ultima ha seguito da vicino, quotidianamente il caso. Il riserbo stampa - conclude la nota - si è dimostrato ancora una volta giusto ed utile per non compromettere l'efficacia delle iniziative istituzionali che hanno condotto alla positiva conclusione del caso.