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EGITTO NEL CAOS. ​Resta alta la tensione in Egitto Morsi rimane in carcere

lunedì 19 agosto 2013
Mohamed Morsi resterà in carcere per altri 15 giorni e dovrà rispondere di un nuovo capo d'accusa («complicità in omicidio e tortura») mentre il vecchio generale Hosni Mubarak potrà tornare in libertà. Dopo una settimana di violenza, resta dunque alta la tensione in Egitto: non si sono registrati scontri al Cairo o nelle altre grandi città, ma 25 poliziotti sono stati trucidati nel Nord della penisola del Sinai. Mubarak presto liberoUn tribunale egiziano ha fatto cadere oggi una delle accuse di corruzione contro Hosni Mubarak, il presidente cacciato dopo le  rivolte del 2011, in una sentenza che secondo il suo avvocato apre la strada a una sua scarcerazione a breve.Oltre un anno dopo l'arresto, secondo quanto riferito dal suo legale Fareed el-Deeb, l'unico fondamento legale per un prosieguo della detenzione di Mubarak è legato a un altro caso di corruzione che verrà affrontato a breve. «Resta una semplice procedura amministrativa che non dovrebbe durare oltre 48 ore. Mubarak dovrebbe essere rilasciato entro la fine della settimana», ha detto Deeb. La vicenda in questione riguarda i regali che, secondo le accuse, Mubarak avrebbe accettato durante la sua presidenza. Inoltre, l'ex rais riavrà indietro i suoi gradi militari.Morsi resta in carcereFonti giudiziarie al Cairo hanno riferito che il destituito presidente Mohamed Morsi deve rispondere da oggi di un nuovo capo d'accusa per «complicità in omicidio e turtura» dei manifestanti che erano scesi in piazzadavanti al palazzo presidenziale alla fine del 2012. Per questo motivo il Tribunale del Cairo ha disposto altri 15 giorni di detenzione per il deposto presidente egiziano contro il quale è in corso un'inchiesta per incitamento alla violenza durante una protesta di fronte al palazzo presidenziale, lo scorso anno. Secondo l'agenzia Mena, gli ulteriori 15 giorni di detenzione serviranno per indagare su accuse secondo le quali Morsi avrebbe partecipato «ad azioni violente». Un prolungamento della detenzione che arriva dopo quello decretato giovedì dalle autorità giudiziarie egiziane che avevano prolungato di altri 30 giorni il periodo di detenzione per Morsi in relazione ad un'altra vicenda (evasione).

Strage nel Sinai, 24 poliziotti uccisiVentiquattro poliziotti della sicurezza centrale egiziana sono stati uccisi in un agguato nel Sinai nella mattinata di lunedì. I due autobus su cui viaggiavano sono stati colpiti da razzi, e quando gli occupanti sono scesi, un gruppo armato (presumibilmente composto da miliziani islamici) ha sparato contro di loro con delle mitragliatrici. Nell'attacco, avvenuto nella zona di Raduth, sulla strada che collega Rafah e al-Arish, sono rimasti feriti altri tre agenti. Nella zona, saldamente nelle mani di trafficanti e tribù beduine, sono frequenti gli attacchi di fondamentalisti islamici alle truppe del Cairo. L'attacco è stato sferrato da un gruppo armato composto da sei persone. Secondo fonti della polizia di Arish, capitale del Nord del Sinai, i razzi non hanno colpito i due autobus. Ma i poliziotti sono stati fatti scendere dai blindati, fatti mettere in riga e poi uccisi a sangue freddo. I corpi, «con le mani legate, erano sulciglio della strada, in un bagno di sangue», riferiscono testimoni. Gli agenti avevano ottenuto il congedo ed erano in abiti civili. Sono stati attaccati da «11 persone armate a bordo di 4 pickup», riferiscono fonti della sicurezza: «Sei li hanno giustiziati mentre gli altri bloccavano la strada». Mercoledì riunione dei ministri degli esteri UeI ministri degli Esteri dell'Ue si incontreranno mercoledì prossimo per una riunione di emergenza per discutere della situazione in Egitto. Lo ha riferito un portavoce dell'Unione europea mentre l'inviato speciale Ue, Bernardino Leon, ha precisato che al vertice i ministri potrebbero discutere della possibilità di imporre un embargo sugli armamenti al Paese. Parlando al termine di un incontro tra alti diplomatici a Bruxelles, Leon ha detto che non è esclusa alcuna opzione ma che l'Unione europea deve ancora decidere come esercitare pressioni sui governanti egiziani. «A questo punto i ministri degli Esteri hanno ventilato diverse possibilità e so che questa è una delle opzioni», ha detto Leon ai giornalisti.Uccisi 38 Fratelli musulmani.Almeno 38 Fratelli musulmani sono stati uccisi dalle forze di sicurezza egiziane. Lo riferiscono fonti di polizia secondo le quali gli agenti sono intervenuti dopo l'assalto d'un gruppo di Fratelli a un convoglio che stava trasferendo in carcere 45 dimostranti islamici arrestati.Stando ad altre fonti, l'eccidio sarebbe avvenuto non durante un trasferimento ma già all'interno del carcere nell'ambito di una ''sommossa''. Informazioni contraddittorie anche sulle cause della morte: secondo alcuni dovuta alle armi da fuoco delle forze di sicurezza, secondo altri riconducibile almeno in parte a intossicazione provocata da incendi appiccati nella struttura. Il ministero dell'Interno del Cairo, in una nota, si e' limitato ad affermare da parte sua che un numero imprecisato di detenuti ha perso la vita dopo ''aver cercato di scappare'' dalla prigione. Senza precisare se con la complicità di assalitori esterni o meno.