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THAILANDIA. Ucciso fotoreporter italiano A Bangkok scatta il coprifuoco

mercoledì 19 maggio 2010
Bangkok è teatro di violenze e incendi dopo che stamani le truppe hanno fatto irruzione nell'accampamento delle camicie rosse, costringendo i leader alla resa ma innescando anche scontri in cui hanno perso la vita almeno quattro persone, tra cui un fotografo italiano, e disordini nel Nord del Paese.I manifestanti hanno dato alle fiamme almeno 17 edifici, inclusi la sede della Borsa e Central World, il secondo centro commerciale del Sudest Asiatico gestito da Central Pattana, che appare fortemente danneggiato dalle fiamme. Le violenze appaiono «le più diffuse e incontrollate» mai registrate in Thailandia, secondo Charnvit Kasetsiri, noto studioso di storia politica.Non è chiaro se gli scontri successivi alla resa dei leader della protesta siano gli ultimi colpi di coda del movimento anti-governativo o se preludano invece a una nuova fase di violenze. «La situazione è peggiore di quanto ci si aspettasse ore e sarà molto difficile fermarla», ha detto Kavee Chukitsakem, capo della ricerca di Kasikorn Securities. «Dopo che i leader delle camicie rosse si sono arresi, le cose sono andate fuori controllo».Il primo ministro Abhisit Vejjajiva ha imposto il coprifuoco a Bangkok, che conta 15 milioni di abitanti, dalle 20 di stasera alle 6 di domani (dalle 15 di oggi all'una di notte in Italia). Il coprifuoco nelle stesse ore è stato dichiarato in altre 21 province del Paese attraverso le emittenti televisive, ora sotto il controllo del governo. La Corte criminale di Bangkok ha spiccato un mandato di cattura per terrorismo nei confronti dell'ex premier Thaksin Shinawatra ed altre nove persone.I disordini si stanno in effetti estendendo ad altre aree della Thailandia. Nella città nordorientale di Udon Thani, i manifestanti hanno dato alle fiamme un edificio. Le persone in viaggio durante il coprifuoco dovranno mostrare il passaporto ai posti di sicurezza per poter passare.È stato inoltre imposto il silenzio stampa, e le autorità hanno ordinato a medici e squadre di pronto intervento di stare in standby, mentre le operazioni militari proseguiranno nella notte.LA MORTE DEL FOTOREPORTER ITALIANOAlmeno cinque persone, fra le quali un giornalista italiano, sono state uccise negli scontri di stamani a Bangkok fra manifestanti anti-governativi e forze di sicurezza. L'italiano è il fotografo Fabio Polenghi, 45 anni; l'uomo è stato colpito al cuore e all'addome. Il fotografo è stato riconosciuto da una amica attraverso le immagini diffuse dalla tv del suo trasporto in ospedale.Fabio Polenghi, 45 anni, era arrivato in Thailandia tre mesi fa e in questo periodo era uscito tre volte dal Paese per lavoro. Polenghi era single e viveva a Milano. Si trovava in Thailandia per conto di una rivista europea.Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha appreso «con commozione la tragica notizia» della morte del fotoreporter italiano nel corso degli scontri a Bangkok durante i quali avrebbe perso la vita anche un giornalista francese. Gli uffici del Quirinale, a quanto si è appreso, sono in contatto con l'Unità di crisi della Farnesina affinché siano rigorosamente accertate le circostanze e le responsabilità di quanto accaduto.Intanto i leader delle camicie rosse, i manifestanti anti-governativi thailandesi, hanno annunciato la resa. L'esercito thailandese, come conseguenza, ha interrotto la sua avanzata verso il centro dell'accampamento dei ribelli e faciliterà lo sgombero pacifico dei manifestanti. Lo ha annunciato Sansern Kaewkamnerd, portavoce delle forze armate, dopo che i leader dei dimostranti si sono già consegnati alla polizia. «I leader terroristi si sono arresi alle 13.45 (le 8.45 in Italia) sotto la pressione delle truppe – ha detto Sansern –. Per ora interromperemo le operazioni nell'area».Ma nella capitale la situazione resta tesissima: in mattinata la Borsa di Bangkok è in fiamme e blackout e focolai di incendi hanno colpito diverse zone della capitale thailandese. La task force miitare che sta gestendo l'emergenza ha annunciato il coprifuoco a partire dalle 20 (le 15 in Italia).Nelle prime ore della mattina i blindati avevano sfondato la barricata di Silom, sul lato meridionale della cittadella rossa, senza però penetrare fino al centro dell'accampamento.