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Quito. Ecuador, 413 morti. Appello della Caritas

martedì 19 aprile 2016
È salito ad almeno 413 morti e oltre 2.000 feriti il bilancio provvisorio del terremoto che ha colpito la costa dell’Ecuador la notte di sabato 16 aprile. "Temo che questa cifra aumenterà, perché continuiamo a rimuovere macerie", ha detto il presidente Rafael Correa, che ha visitato diverse tra le località dove la terra ha tremato, come Manta, Portoviejo e Tarqui.Nelle zone colpite sono stati dispiegati 10mila soldati e 4.005 poliziotti.Tra le vittime anche una religiosa e cinque postulanti della comunità delle suore "Siervas del Hogar de la Madre" di Playa Prieta.I danni provocati del terremoto vanno ad aggiungersi alle difficoltà quotidiane di un Paese dove più del 20% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e l'11% è considerato malnutrito.L'APPELLO DI CARITAS ECUADOR. C'è bisogno di tende e di gommoni, fa sapere Caritas Ecuador, perché la gente dorme in strada e diverse aree rurali sono irraggiungibili a causa delle strade distrutte. Il presidente, monsignor Walter Heras, lancia un appello: "Sappiamo che come Chiesa siamo un'unica entità. La Chiesa non chiede mai alla gente di aspettare. Confidiamo nell'assistenza della Chiesa e rivolgiamo un appello alle Chiese di tutto il mondo perché ci assistano nei nostri sforzi. Abbiamo bisogno di tutti voi. C'è molto da fare. Ringraziamo tutti coloro che daranno il loro aiuto". Per ridurre la vulnerabilità della popolazione in caso di catastrofi naturali, la Caritas aveva avviato negli ultimi anni progetti di preparazione alle emergenze, attività di prevenzione e piani di evacuazione nelle scuoleLA RISPOSTA DI CARITAS ITALIANA. Un primo contributo di 100 mila euro è stato stanziato da Caritas Italiana. ECCO COME AIUTAREL'IMPEGNO DELLA CARITAS PER I TERREMOTATI

Crollata la torre di controllo dell'aeroporto Eloy Alfaro a Manta (Lapresse)GLI AIUTI. La Commissione europea ha stanziato un milione di euro per i primi aiuti umanitari. Il segretario di stato americano John Kerry ha offerto il sostegno degli Stati Uniti.IL SISMA. La Segreteria del Rischio (Protezione Civile) del Governo dell’Ecuador ha informato che il terremoto, di magnituto 7.8 della scala Richter, è stato il più forte dal 1979 e ha dichiarato zona d'emergenza la costa del Pacifico, vale a dire 6 province: Esmeraldas, Los Ríos, Manabí, Santa Elena, Guayas e Santo Domingo. La località più colpita è Pedernales, meta turistica per le sue spiagge sul Pacifico, dove ci sono probabilmente 400 vittime.

Il segnale rosso indica la località di Pedernales, la più colpita CLICCA SULLA MAPPALA SPERANZA: VIVA DOPO 20 ORE. Dopo essere rimasta sotto le macerie per oltre 20 ore, una bambina è stata tratta in salvo dai soccorritori. La piccola, che era bloccata tra le macerie di un edificio al fianco della sede del comune di Pedernales, è stata trasportata nell'ospedale allestito provvisoriamente nello stadio locale.

Soccorritori al lavoro a Pedernales (Lapresse)IL MESSAGGIO DEI VESCOVI.  La Conferenza episcopale dell'Ecuador ha attivato una raccolta fondi. "Dinanzi al forte terremoto avvertito in tutto l'Ecuador, alla morte di molte persone e ai danni agli immobili in diverse città, i vescovi dell'Ecuador vogliono offrire al popolo ecuadoriano una parola di fiducia nel Signore” è scritto nel comunicato della Conferenza Episcopale dell’Ecuador pervenuto a Fides. “Il nostro pensiero – scrivono i vescovi - va in modo particolare ai nostri fratelli nelle province di Manabi e Esmeraldas, che sembrano finora essere i più colpiti, e invitiamo tutti a partecipare alla colletta nazionale per le vittime, al fine di soccorrere le loro necessità più urgenti".IL CONVENTO DISTRUTTO. Secondo le informazioni dell’Agenzia Fides, i soccorsi sono arrivati al convento solo 24 ore dopo il sisma. Tra le macerie hanno perso la vita la missionaria suor Clare Crocket (irlandese, da 15 anni in Ecuador) e 5 postulanti: Jazmina, María Augusta, Maira, Valeria e Catalina, quest’ultima stava decidendo sulla sua vocazione. I soccorritori sono riusciti ad estrarre, vive ma ferite, le altre tre suore della comunità, ora ricoverate in ospedale: suor Estela Morales (spagnola), suor Merly (ecuadoriana), suor Thérèse Ryan (irlandese), e due postulanti ecuadoregne: Guadalupe y Mercedes. Le Siervas del Hogar de la Madre gestiscono una scuola sulla Costa che, secondo le reti sociali della zona, è stata completamente distrutta.FOCSIV: STANNO BENE GLI ITALIANI. Stanno tutti bene i 40 ragazzi italiani del Servizio civile che si trovano in varie zone dell'Ecuador. Lo assicura Enzo Rubinetti, coordinatore dei volontari Focsiv in Ecuador.