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PORT-AU-PRINCE. Terremoto devasta Haiti Il premier: «Forse centomila le vittime»

mercoledì 13 gennaio 2010
Un fortissimo terremoto ha colpito la capitale di Haiti, distruggendo molti edifici come il palazzo presidenziale e seppellendo, sotto le macerie, migliaia di persone. Un palazzo di cinque piani delle Nazioni Unite è crollato ieri a causa del terremoto di magnitudo 7, il cui epicentro si è verificato a soli 16 chilometri da Port-au-Prince, il più violento a colpire la povera nazione caraibica in oltre 200 anni.  Il premier di Haiti ha fatto la sua catastrofica previsione, sul possibile bilancio del devastante terremoto, in un'intervista telefonica oggi con la rete televisiva Cnn. Alla richiesta di fare una stima delle dimensioni della tragedia il premier haitiano ha risposto che i morti "potrebbero essere oltre 100 mila".Le immagini trasmesse da Reuters television da Port-au-Prince, una città di 1 milione di persone, mostrano caos nelle strade, con centinaia di persone in lacrime e in preda al panico tra le macerie.Uffici, alberghi, case e negozi sono crollati. Del palazzo presidenziale è rimasta la cupola sopra un cumulo di macerie.Le Nazioni Unite hanno fatto sapere che molti membri del proprio staff che lavoravano nell'isola risultano ora dispersi dopo che anche il quartier generale dell'Onu è crollato. Un portavoce della Farnesina ha detto a Reuters che "verifiche su eventuali italiani coinvolti sono in corso, ci sono grosse difficoltà di comunicazione con il Paese al momento".Haiti, il paese più povero dell'emisfero occidentale, non è ben attrezzato per rispondere a simili disastri. "Rivolgo un appello al mondo, specialmente agli Stati Uniti, a fare quel che fecero per noi nel 2008 quando quattro uragani colpirono Haiti", ha detto Raymond Alcide Joseph, ambasciatore di Haiti a Washington, in un'intervista alla Cnn. All'epoca gli Usa mandarono una nave ospedale al largo di Haiti.Una nuvola nera. "Tutta la città è una grande nuvola nera. Ci sono migliaia di persone sedute per strada che non sanno dove andare", ha detto Rachmani Domersant, manager della fondazione di beneficenza Food for The Poor. "La gente sta correndo, urlando, piangendo". L'intera città è al buio, ha aggiunto Domersant. Nel quartiere collinare di Petionville, non si vedono né polizia né mezzi di soccorso. "La gente sta cercando di tirare fuori le persone dalle macerie con delle torce elettriche. Centinaia di morti? Significherebbe sottovalutare la situazione".Funzionari Onu hanno detto che le normali comunicazioni sono interrotte e l'unico modo per parlare con la gente sul posto è via telefono satellitare. Le strade sono ricoperte di macerie.Il terremoto è stato avvertito anche nella base navale di Guantanamo, a Cuba, dove sono detenuti 198 sospetti di terrorismo, ma il Chief Petty Oficer Bill Mesta ha fatto sapere che non ci sono stati danni alla prigione.Dale Grant, geofisico dell'Us Geological Survey a Golden, Colorado, ha definito quello di oggi il peggior terremoto dal 1770. "In quella zona ci sono stati due terremoti simili, nel 1751 e nel 1770, ma da allora mai si era verificato qualcosa di simile", ha detto Grant.La terra non ha mai smesso di tremare ad Haiti. Dopo la prima scossa devastante di magnitudo7,3 alle 16,53 locali (le 20,53 in Italia) ne sono seguite altre 31 di intensità compresa tra 5,9 e 4,2 gradi della scala Richter. L'ultima è stata registrata alle 2,23 (le 8,23 in Italia) Lo riferisce il Servizo Geologico statunitense (Usgs).Gli italiani. Gli italiani presenti a Haiti sono circa 190 e al momento non si ha notizia che alcuno di loro sia rimasto coinvolto nel terremoto che ha devastato il Paese. Lo ha riferito il capo dell'Unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, intervenendo a Radio anch'io. "Al momento non risultano connazionali coinvolti ma la mancanza di informazioni non vuol dire che non ce ne siano", ha avvertito Romano. Il capo dell'Unità di crisi ha spiegato che gli italiani residenti a Haiti sono 180 a cui se ne aggiunge una decina che ha segnalato la propria presenza a "Dove siamo nel mondo". Gli aiuti. Gli Stati Uniti si sono immediamente mobilitati per portare aiuto al paese, ma il portavoce del dipartimento di Stato ha sottolineato che al momento è difficile, con le comunicazioni ancora difficilissime, dare una valutazione della situazione: «chiaramente il bilancio delle vittime sarà molto pesante - ha detto Philip Crowley - una delle questioni principali è capire quale sia la situazione dell'aeroporto e quando e come possiamo iniziare ad mandare aerei con i soccorsi». Il segretario di Stato Hillary Clinton ha parlato di «terremoto catastrofico» e poi il presidente Barack Obama ha inviato un messaggio in cui promette un intervento immediato di aiuto. Il presidente Usa Barack Obama ha rivolto i suoi "pensieri e le sue preghiere" alle persone di Haiti e ha immediatamente promesso aiuti da parte degli Stati Uniti. La Inter-American Development Bank ha garantito immediatamente 200.000 dollari come aiuti umanitari.Due aerei francesi con aiuti e squadre di soccorso sono in partenza oggi per Haiti. Lo hanno reso noto fonti ufficiali a Parigi, precisando che un aereo decollerà da Fort-de-France e l'altro da Marsiglia. Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, ha spiegato che l'italia «non lesinerà sforzi per essere in concreto vicina alla popolazione haitiana, e naturalmente agli italiani presenti nell’area del terremoto». Il governo venezuelano ha annunciato l’invio di «una squadra di aiuto umanitario» composta di cinquanta uomini con beni alimentari e medicinali.Morto l'arcivescovo della capitale. Il corpo senza vita di mons. Serge Miot, arcivescovo della capitale Port-au-Prince, è stato ritrovato sotto le macerie dell'arcivescovado. Lo riferisce l'agenzia missionaria Misna che cita i missionari della Società di Saint Jacques, presenti in Haiti da oltre 40 anni. "Si è inoltre senza notizie - afferma la stessa fonte - del vicario generale, mons. Benoit".