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Sud Sudan. L'Unicef: duecento bambini rilasciati dai gruppi armati

Paolo M. Alfieri mercoledì 18 aprile 2018

Oltre 200 bambini sono stati rilasciati da gruppi armati in Sud Sudan. Si tratta della seconda fase di liberazione di bambini di una serie, sostenuta dall'UNICEF, che nei prossimi mesi vedrà quasi 1.000 bambini uscire dalle file dei gruppi armati. La prima volta era stata a Yambio Town all'inizio di febbraio: lì più di 300 bambini erano potuti tornare dalle loro famiglie o in centri di assistenza supportati dall'Unicef. Quest'ultimo rilascio di altri 207 bambini è avvenuto nella comunità rurale di Bakiwiri, a circa un'ora di auto da Yambio, nello stato dell'Equatoria Occidentale.


I 207 bambini liberati (112 ragazzi, 95 ragazze), provenivano dal Movimento di Liberazione Nazionale del Sud Sudan (Ssnlm) - che nel 2016 ha firmato un accordo di pace con il governo e sta ora integrando i suoi ranghi nell'esercito nazionale - e dall'Esercito di Liberazione del Popolo del Sudan in Opposizione (Spla-io). "Nessun bambino dovrebbe mai dover prendere un'arma e combattere", ha sottolineato Mahimbo Mdoe, rappresentante dell'Unicef in Sud Sudan. "Per ogni bambino liberato, oggi è l'inizio di una nuova vita. L'Unicef è orgogliosa di sostenere questi bambini quando ritornano alle loro famiglie e iniziano a costruirsi un futuro più luminoso".


Durante la cerimonia, i bambini sono stati formalmente disarmati e dotati di abiti civili. Saranno ora effettuati visite mediche e i bambini riceveranno consulenza e sostegno psicosociale nell'ambito del programma di reinserimento attuato dall'Unicef e dai suoi partner. Quando i bambini ritornano a casa, le loro famiglie ricevono assistenza alimentare per tre mesi a sostegno del loro reintegro. I bambini ricevono inoltre una formazione professionale volta a migliorare il reddito familiare e la sicurezza alimentare. L'Unicef e i suoi partner garantiscono ai bambini rilasciati anche l'accesso a servizi per l’istruzione specifici per l’età nelle scuole e nei centri di apprendimento accelerato. “Il lavoro non si ferma qui - ha spiegato Mdoe -. Il processo di reintegrazione è delicato e ora dobbiamo garantire ai bambini tutto il sostegno di cui hanno bisogno per il successo della loro vita".


Nonostante questi progressi, ci sono ancora circa 19.000 bambini in servizio tra le fila delle forze armate e dei gruppi in Sud Sudan. Finché il reclutamento e lo sfruttamento di bambini da parte di gruppi armati continueranno, questi gruppi non rispetteranno l’impegno a sostenere i diritti dei bambini secondo il diritto internazionale. L'Unicef ha esortato tutte le parti coinvolte nel conflitto in Sud Sudan a porre fine al reclutamento di bambini e a liberarli dalle loro file. L'Unicef Sud Sudan ha lanciato un appello per raccogliere 45 milioni di dollari per sostenere il rilascio, la smobilitazione e la reintegrazione di 19.000 bambini nei prossimi tre anni.