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Seul. Sud Corea, prete degli ultimi ottiene il “Nobel”

Anna Maria Brogi sabato 31 maggio 2014
Dietro le parole, i fatti. Il Premio Ho-Am va a Kim Ha Jong. Che significa? Significa che il massimo riconoscimento assegnato in Corea del Sud alle eccellenze nazionali in cinque categorie (Scienze, Medicina, Ingegneria, Arti e Servizio alla comunità) è andato quest'anno a padre Vincenzo Bordo (nome coreano Kim Ha Jong: Kim fu il primo martire coreano, Ha Jong "servo di Dio"), per il servizio ai "senzatetto, anziani soli e giovani di strada, attraverso una serie di programmi che include una mensa e un centro per la gioventù nella città di Seongam dal 1993". La premiazione è avvenuta venerdì a Seul.Il Premio Ho-Am (dallo pseudonimo dell'ex presidente Samsung Lee Byung-Chull), considerato l'equivalente coreano del Nobel, ha una sua voce su Wikipedia dove il nome di Vincenzo Bordo, missionario dell'Omi (Oblati di Maria Immacolata), è prontamente comparso.Riservato ai cittadini sudcoreani per le prime quattro categorie, il riconoscimento può essere assegnato a uno straniero (è la prima volta di un italiano) per la categoria Servizio alla comunità, che premia chi abbia "ottenuto risultati eccellenti nell'ambito del servizio sociale e contribuito alla crescita del benessere pubblico". Il premio consiste in un diploma, una medaglia d'oro (187,5 grammi) e soprattutto 300 milioni di won coreani, equivalenti a circa 215 mila euro.

La notizia del premio al missionario, testimonia il fratello Stefano Bordo, "da diversi giorni catalizza l'attenzione di tutti i media coreani e dell'intera collettività", mentre alla cerimonia di premiazione hanno preso parte "le più alte cariche dello stato, della comunità scientifica e imprenditoriale". Padre Vincenzo Bordo è il fondatore del centro La Casa di Anna, dove vengono distribuito oltre 500 pasti al giorno e assistenza materiale e spirituale e di cinque case famiglia per ragazzi di strada.