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Germanwings. Schianto Airbus, i quattro punti da chiarire

giovedì 26 marzo 2015

1. QUEGLI 8 MINUTIDiscesa a ritmo normale, inspiegabile il silenzio​L’aereo scende di 10mila metri in 8 minuti, non una caduta ma una discesa a un ritmo normale, avvenuta su un percorso rettilineo. Inspiegabile il silenzio radio: i piloti erano svenuti o non hanno avuto il tempo di lanciare l’allarme? Per ben tre volte, in sei minuti, i controllori di volo hanno cercato di mettersi in contatto con i loro, senza ottenere alcuna risposta. Non solo: dalle 10,30 – momento in cui il velivolo comunica con la torre di controllo e conferma di aver ricevuto le istruzioni di volo – trascorrono soltanto 62 secondi prima che l’aereo cominci a perdere quota e scompaia il contatto radio. 2. IL "MAYDAY"Nessun allarme dai piloti. L'intervento dei controlloriI piloti dell’Airbus320 non ha lanciato l’Sos prima di precipitare. È quanto affermato dalla Direzione generale dell’aviazione civile francese (Dgac), dopo che sulla questione si era creata molta confusione. «L’equipaggio non ha lanciato il “mayday”, è stato il controllore di volo a dichiarare l’allarme perché non aveva più contatti con l’aereo», hanno fatto sapere i funzionari della Dgac. Martedì la compagnia Germanwings, nella conferenza stampa a Colonia, aveva affermato di non poter dire nulla riguardo al messaggio di Sos perché dalle torri di controllo arrivavano «notizie contraddittorie».

3. LA LISTAI dati ancora incompleti. "Almeno 13 le nazionalità"Sul fronte delle vittime, si continua a stilare una lista, ancora provvisoria, delle nazionalità. Il ministero degli Esteri francese ha confermato almeno 13 nazionalità coinvolte. Almeno 72 i tedeschi e 49 gli spagnoli, oltre a passeggeri con passaporto argentino, australiano, belga, colombiano, danese, britannico, israeliano, giapponese, marocchino e olandese. Gli Usa hanno confermato la morte di due cittadini americani, mentre la Germanwings ha assicurato che tra i passeggeri c’erano viaggiatori con passaporto iraniano e venezuelano, probabilmente persone con doppia nazionalità. 4. IL CARRELLOIn avaria il giorno prima."Un intervento di routine"Il giorno prima dello schianto, l’aereo era rimasto fermo per un’avaria al carrello. In base alle prima valutazioni, però, non sembra che ciò abbia avuto conseguenze sul volo. Ieri anche il presidente di Lufthansa, Carsten Spohr, ha voluto sottolineare che non c’è alcun legame tra i lavori di riparazione e lo schianto di martedì. Un portavoce di Lufthansa ha detto che i portelli anteriori del carrello facevano rumore perché non erano stati chiusi ermeticamente. Alle 10 del mattino di lunedì il problema era stato risolto e l’Airbus era nuovamente pronto a volare. Secondo il portavoce, si era trattato di un intervento di routine senza alcuna rilevanza.