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Sri Lanka. Dopo la stragi, chiuse le chiese cattoliche. Salgono a 75 gli arresti

giovedì 25 aprile 2019

Foto Ap

Le chiese cattoliche dello Sri Lanka hanno sospeso tutti i servizi pubblici a causa dei timori sulla sicurezza, mentre anche l'esercito partecipa alla caccia ai sospettati di coinvolgimento nelle stragi di Pasqua. Le forze di sicurezza hanno effettuato altri 16 arresti nella notte, portando a 75 il numero delle persone fermate nell'ambito delle indagini sugli attentati.

Ma la tensione resta altissima e il ripetersi di allarmi ed esplosioni nei giorni successivi a quello degli attacchi accresce la consapevolezza che nel Paese ci siano in circolazione ancora diversi complici degli attentatori. La richiesta del presidente di silurare il ministro della Difesa e il capo della polizia conferma inoltre la spaccatura tra i vertici delle istituzioni, che ha già impedito una efficace azione di prevenzione nonostante le ripetute segnalazioni di intelligence prima degli attentati.

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Tra gli arrestati con l'accusa di favoreggiamento c’è anche il miliardario re delle spezie padre di due dei kamikaze che hanno colpito lo uccidendo almeno 253 persone (e non 359 come affermato nei giorni scorsi, a causa della difficoltà di riconoscere i corpi devastati dalle bombe). Secondo la Cnn, Mohamed Yusuf Ibrahim è stato fermato domenica perché sospettato di aver aiutato i due figli, Imsath Ahmed Ibrahim, 33 anni, e Ilham Ahmed Ibrahim, 31enne, che si sono fatti saltare in aria in due degli hotel di lusso di Colombo: uno allo Shangri-La mescolandosi alla fila per la colazione del giorno di Pasqua, e l'altro al Cinnamon Grand.

Poche ore dopo, la moglie di Imsath si è fatta saltare in aria insieme ai due figli perché le forze speciali avevano individuato l'indirizzo di casa e si erano presentati per perquisire l'abitazione: Fatima era incinta ed è morta insieme agli altri due figli. Il portavoce della polizia, Ruwan Gunasekera, ha spiegato alla Cnn che sono agli arresti anche tutti gli altri familiari dei due attentatori.

Nel timore di rappresaglie, il ministero degli Affari Islamici a Colombo ha invitato i musulmani a evitare le preghiere del Venerdì. All'indomani degli attentati della domenica di Pasqua molte moschee hanno infatti ricevuto minacce.