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MEDIO ORIENTE. Siria, rapiti due vescovi La preghiera del Papa

lunedì 22 aprile 2013
Due vescovi sono stati rapiti dai ribelli siriani nella provincia settentrionale di Aleppo. Lo ha riferito l'agenzia ufficiale Sana. Il vescovo l'arcivescovo siro ortodosso e l'arcivescovo greco ortodosso di Aleppo, Gregorius Yohanna Ibrahim e Paul Yazigi, sono stati sequestrati mentre "trasportavano aiuti umanitari". Abdulahad Steifo, un membro del Consiglio nazionale siriano, forza d'opposizione, ha spiegato che i due religiosi sono stati rapiti quando Ibrahim aveva raggiunto Yazigi, dopo che quest'ultimo aveva attraversato il confine turco in una zona controllata dai ribelli nel nord della Siria.​L'agenzia, che cita fonti locali di Aleppo, afferma che i due alti prelati si trovavano sulla stessa auto proveniente dal confine turco e guidata dal diacono. Giunti alla periferia di Aleppo - prosegue il racconto delle fonti - un gruppo di uomini armati ha bloccato il veicolo, ha fatto scendere i passeggeri e l'autista, sembra un diacono, uccidendo quest'ultimo e portando in un luogo sconosciuto Yazigi e Ibrahim.La preghiera del Papa Francesco "è stato informato di questo nuovo gravissimo fatto, che si aggiunge al crescere della violenza negli ultimi giorni e a un'emergenza umanitaria di proporzioni vastissime, segue glieventi con partecipazione profonda e intensa preghiera per la salute e la liberazione dei due vescovi rapiti e perché, con l'impegno di tutti, il popolo siriano possa finalmente vedere risposte efficaci al dramma umanitario e sorgere all'orizzonte speranze reali di pace e di riconciliazione". Lo ha riferito il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi in merito al rapimento dei due Metropoliti di Aleppo, rispettivamente della Chiesa siro-ortodossa, Mar Gregorios Ibrahim, e di quella greco-ortodossa di Antiochia, Paul Yazigi, e l'uccisione del loro autista, mentre compivano una missione umanitaria.Questo atto, ha aggiunto padre Lombardi, è "una drammatica conferma della tragica situazione in cui vivono la popolazione della Siria e le sue comunità cristiane".