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CRISI IN MEDIO ORIENTE. Campi profughi siriani, conclusa la missione vaticana

martedì 13 novembre 2012

"Ciò che è molto toccante è che i campi sono senza acqua, senza luce, senza misure igieniche e la popolazione siriana presente è composta in gran parte da donne e bambini. Mi ha toccato veramente molto vedere una donna con un bambino nato quattro mesi fa, che mi ha detto 'Prendetelo, prendetelo!', solo per riuscire a salvarlo da questa situazione: vedere una donna, insieme al suo bambino, piangere è una cosa veramente tremenda!". È questa la testimonianza del cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio consiglio Cor Unum - l'organo che gestisce gli interventi caritativi del Papa - di ritorno dalla missione in Libano dove si è recato per portare la solidarietà concreta del Pontefice e del sinodo (un milione di dollari) ai profughi siriani e per incontrare i rappresentanti della chiesa siriana.

L'inviato del Papa non è potuto entrare in Siria a causa della situazione particolarmente critica. "C'è stata poi un'altra donna, musulmana - prosegue il racconto del porporato - tutta velata, che ci chiede un aiuto e quando lo riceve, piange: allora le abbiamo chiesto perchè stesse piangendo e lei ci ha risposto: 'Voi mi avete trattatocome un essere umano'". I profughi , ha spiegato Sarah "hanno bisogno soprattutto di cibo, di medicine, di acqua, di elettricità, perchè quando fa buio non si vede niente. Tra poco sarà inverno e quindi hanno bisogno anche di vestiti e di riscaldamento: comunque hanno bisogno soprattutto di cibo, di medicine, di acqua e di vestiti. Abbiamo cercato con la Caritas Libano, almeno per i primi momenti, di dare qualcosa che possa essere utile per loro".

70 MORTI NEI BOMBARDAMENTI DI OGGIAlmeno 70 persone sono morte nelle violenze di oggi in Siria, secondo un bilancio provvisorio dei Comitati locali di coordinamento (Lcc) dell'opposizione. Gli Lcc affermano che 49 persone sono morte a Damasco e nei suoi sobborghi bombardati dall'aviazione del regime, in particolare Daraya e Deir Salman. La stessa fonte segnala l'esplosione di un'autobomba, che ha provocato feritki, nel sobborgo di Wadi Barada, sulla Piazza Ein Fija.LA MISSIONE ITALIANASu incarico del ministro degli Esteri Giulio Terzi, l'inviato speciale per le questioni umanitarie Margherita Boniver inizia oggi una missione in Turchia. Si tratta della terza missione che Boniver dedica all'emergenza profughi causata dalla crisi siriana, dopo quelle compiute nelle scorse settimane in Libano e in Giordania. Inprogramma una visita al campo di accoglienza dei profughi siriani di Kilis, ed incontri con le Autorità turche, con le quali verrà discussa la possibilità di ulteriori interventi umanitari da parte italiana attraverso i canali che la Turchia ha indicato alla comunità internazionale.In occasione della visita a Roma del ministro degli Esteri turco Davutoglu svoltasi ieri, il titolare della Farnesina ha annunciato che l'Italia ha individuato circa 20 milioni di euro come somma necessaria nei prossimi mesi per dare assistenza ai rifugiati siriani ed alla popolazione che si trova all' interno del Paese.La Turchia è un partner per gli interventi umanitari che il governo italiano ha posto in atto sin dalle prime fasi del conflitto in Siria, le cui conseguenze sono drammatiche: secondo l'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni unite, i profughi in fuga dalla violenza in Siria sono oltre 360.000, e il loro numero continua ad aumentare. Più di 111.000 sono ospitati in Turchia, in 12 campi profughi gestititi in collaborazione con la Mezzaluna rossa e l' Alto commissariato.