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TENSIONE IN MEDIORIENTE. Siria, la repressione continua «17 morti nella città assediata»

martedì 9 agosto 2011
Diciasette civili sono stati uccisi a Dayr Az Zor nell'est della Siria dal fuoco delle forze armate. Lo riferiscono alcuni attivisti. L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) ha affermato, citando testimoni sul posto, che dopo l'uccisione stamani di una donna e di un giovane, almeno 15 altri civili sono stati uccisi in diversi quartieri di Dayr az Zor, capoluogo sull'Eufrate della regione orientale al confine con l'Iraq. Secondo attivisti la città è da due giorni occupata dai carri armati e bombardata da colpi di artiglieria. Il regime smentisce queste notizie e afferma che i tank sono rimasti all'esterno del centro urbano. FACCIA A FACCIA ASSAD-DAVUTOGLUDopo oltre due ore di colloquio faccia a faccia col presidente siriano Bashar al Assad si è conclusa poco fa la visita ufficiale del ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu a Damasco, durante la quale - secondo fonti diplomatiche di Ankara citata dalla tv panaraba al Arabiya - l'emissario del premier Tayyip Erdogan ha protestato col raìs siriano per il proseguio della sanguinosa repressione militare. Contrariamente alle altre precedenti visite delle autorità turche in Siria, i mezzi d'informazione ufficiali di Damasco non hanno dato finora dato conto oggi dell'incontro Assad-Davutoglu.