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Coree. La svolta tra Seul e Pyongyang: colloqui diretti al via martedì prossimo

Redazione Esteri venerdì 5 gennaio 2018

Gli ultimi colloqui tra le delegazioni del Nord e del Sud nel 2016 (Ansa)

La Corea del Nord ha accettato la proposta di Seul di tenere colloqui di alto livello da tenere
martedì 9 gennaio.
Lo ha riferito l'agenzia Yonhap, riferendo al centro del dialogo ci sarà la discussione della possibile presenza di una delegazione del Nord ai Giochi Olimpici invernali di Pyeongchang, in programma dal 9 al 25 febbraio, e le opzioni disponibili per poter migliorare i rapporti bilaterali. L'offerta di riaprire un dialogo diretto fra le due Coree era stata avanzata pochi giorni fa da Seul, poco dopo il rinvio delle esercitazioni militari annuali di Usa e Corea del Sud. Mercoledì, invece, è stata riattivata dopo il fermo di quasi due anni la linea rossa di comunicazione diretta del villaggio di confine di Panmunjom
tra Seul e Pyongyang.

Il contatto telefonico, da una postazione telefonica comune a cavallo del confine nel villaggio di Panmunjom, era durato circa venti minuti: si tratta della prima ripresa di contatti in due anni avvenuto tramite un canale di comunicazione transfrontaliero, che, come annunciato, è stato riattivato da Pyongyang alle 7:30 ora italiana. Il ministero sudcoreano per l'Unificazione ha confermato la conversazione telefonica con un funzionario del Nord. Una decisione che Seul ha definito molto "positiva".

Trump intanto continua con la sua retorica. "Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha appena dichiarato - ha riferito con l'ennesimo tweet il capo della Casa Bianca - che "il pulsante nucleare è sempre sulla sua scrivania". Qualcuno di questo regime esaurito e alla fame lo nformi per favore che anch'io ho il pulsante nucleare, ma è molto più grande e più potente del suo, e il mio funziona".

La Cina ha subito invitato però "a mostrare misura" e a dire cose utili "per alleviare la tensiome", in merito alle ultime scintille tra il presidente Usa Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang commentando proprio il "pulsante
nucleare più grande e più potente"
rivendicato in un tweet dal tycoon rispetto a quello vantato e pronto sulla sua scrivania da Kim nel suo discorso di nuovo anno.


Il dialogo "olimpico" sembra però, nonostante le provocazioni, prendere corpo.

Corea del Sud ha infatti proposto di tenere colloqui ad alti livelli con la Corea del Nord il 9 gennaio e, dopo l'apertura di Pyongyang

sulla presenza della invernali di Pyeongchang di febbraio, si appresta ad attivare "misure rapide per un dialogo sulla partecipazione della delegazione nordcoreana". Il ministro sudcoreano per l'Unificazione, Cho Myoung-Gyon ha "ribadito la disponibilità" di Seul "a tenere colloqui con il Nord in qualsiasi momento e luogo, in qualsiasi forma". "Speriamo che il Sud e il Nord possano sedersi faccia a faccia e discutere della partecipazione della delegazione nordcoreana ai Giochi di Pyeongchang e di altre questioni di reciproco interesse per il miglioramento dei legami inter-coreani", ha detto in una conferenza stampa.



Intanto il presidente sudcoreano, Moon Jae-in, ha comunicato che il governo prenderà misure rapide per favorire la partecipazione della delegazione di Pyomngyang ai Giochi invernali. In questo senso, il presidente ha esortato i "ministeri dell'Unificazione e dello Sport a presentare subito" le misure.
I segnali di distensione e gli inviti al dialogo inviati da Seul arrivano dopo il leader nordcoreano Kim Jong-Un ha detto per la prima volta che gli atleti di Pyongyang potrebbero partecipare ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang. "I Giochi invernali che si terranno in Corea del Sud saranno una grande opportunità per il Paese. Speriamo sinceramente che siano un successo", ha detto nel suo discorso per il Nuovo Anno aggiungendo che è "pronto a intraprendere diversi passi, compreso l'invio di una delegazione".
La Corea del Sud ospita le Olimpiadi invernali 2018 a Pyeongchang dal 9 al 25 febbraio, mentre i Giochi Paralimpici iniziano il 9 marzo. Gli eventi principali della competizione si terranno a soli 80 chilometri dalla zona di confine tra le due Coree. Le Olimpiadi, ha continuato il giovane dittatore, saranno "una buona opportunità per testimoniare la grazia del popolo coreano al mondo"; e ha ricordato che "l'anno 2018 sarà un anno significativo tanto per il Nord come per il Sud, il Nord perché celebra il 70esimo anniversario della sua nascita, il Sud perché ospita le Olimpiadi Invernali".

Kim ha avvertito, tuttavia, che la situazione di perdurante tensione nella penisola potrebbe costituire una minaccia per l'evento: "Le forti tensioni militari tra Nord e Sud devono attenuarsi e deve prevalere un clima pacifico. Finché siamo in una situazione instabile che non è né di guerra né di pace, il Nord e il Sud non possono garantire il successo delle Olimpiadi, sedersi a parlare o fare passi verso la riunificazione".

La partecipazione (o la mancata partecipazione) di Pyongyang alle competizioni sportive organizzate nel Sud è sempre stata subordinata alla situazione politica e militare della penisola. La Corea del Nord aveva boicottato i Giochi estivi di Seul del 1988; ma aveva inviato i suoi atleti ai Giochi asiatici del 2014 a Incheon, vicino a Seul.
Gli analisti considerano la disponibilità di Kim a prendere parte ai Giochi Olimpici di Pyeongchang un passo importante. Due atleti nordcoreani, i pattinatori Ryom Tae-Ok e Kim Ju-Sikes, si sono qualificati per Pyeongchang, ma il Comitato olimpico nordcoreano ha fatto passare la scadenza del 30 ottobre senza confermare la loro partecipazione. I due atleti potrebbero ancora competere se li invitasse il Comitato
Olimpico Internazionale.