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L'iniziativa. Una cena italiana per gli ospiti dell'Arsenale di San Paolo

Lucia Capuzzi venerdì 27 novembre 2020

La squadra al completo

Mozzarella in carrozza, pasta al ragù, lombata di vitello con verdure e tiramisù. Il tutto preparato dalle mani esperte dello chef Antonio Maiolica, con la supervisione di Gerardo Landulfo, delegato dell'Accademia della cucina italiana. E' stato un assaggio del meglio dei piatti della Penisola quello offerto dal Consolato italiano di San Paolo agli oltre 700 ospiti dell'Arsenale della Speranza. Un luogo fortemente simbolico, capaci di riunire le due sponde dell'Atlantico.

La preparazione della cena - José Luiz Altieri Campos

Là, tra Otto e Novecento, venivano accolti i nostri migranti dopo il viaggio di tre settimane verso il Nuovo mondo. Ora, grazie al Sermig di Torino che lo gestisce, vengono ospitate le persone senza fissa dimora. A loro è stato dedicato l'evento centrale della Settimana della cucina italiana a San Paolo. L'unico in presenza a causa del Covid.

Il servizio prima dell'inizio - José Luiz Altieri Campos

"E' stato bello sentire i loro "grazie" in italiano, i sorrisi, gli sguardi di ringraziamento sopra le mascherine che tutti, ma proprio tutti indossavano", racconta il console Filippo La Rosa che ha partecipato all'evento insieme alla console aggiunta, Livia Satullo. Entrambi, prima della cena, avevano fatto una panoramica della società e cultura italiana proprio a partire dalla cucina. A tavola con loro, per condividere il pasto, si è seduto anche il cardinale Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo.

A tavola, con il console Filippo La Rosa e il cardinale Scherer - José Luiz Altieri Campos