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LA CORSA ALL'ELISEO. Sarkozy: «Domenica una sorpresa»

Daniele Zappalà sabato 5 maggio 2012
​Hanno calcato ieri le strade e piazze di Francia fino alle ultime ore utili di una campagna elettorale estenuante. E domani sera, quando si conoscerà il risultato della corsa all’Eliseo, né il presidente uscente Nicolas Sarkozy, né lo sfidante socialista François Hollande potranno essere accusati di aver lesinato le energie. Incoraggiato dalla rimonta rilevata dall’istituto di sondaggi Ifop, che lo dava ieri indietro di «soli» 4 punti, Sarkozy ha scelto nel pomeriggio la costa della Vandea come teatro dell’ultimo comizio per una «Francia forte». Proprio la terra ancorata alla tradizione e simbolo dei massacri della Rivoluzione del 1789. Ma anche la Vandea ormai nota pure per il dinamismo delle piccole e medie imprese: una terra, insomma, che assomiglia alla linea politica difesa dal presidente, sospesa fra la rivalutazione delle frontiere nazionali e un liberismo economico adattato per valorizzare il talento imprenditoriale.Già al mattino, nel corso di un intervento radiofonico, Sarkozy ha promesso «una grande sorpresa domenica sera». Per lui, in ogni caso, nulla è ancora deciso: «Sento una fortissima partecipazione al secondo turno e una situazione di grande parità, dunque tutto si giocherà sul filo di lana». Poi, una promessa ai più anziani, la generazione più sarkozysta: la prima misura di un nuovo ipotetico esecutivo sarà il pagamento mensile anticipato delle pensioni. Nel pomeriggio, il neogollista ha denunciato «sei mesi di lavaggio del cervello» da parte dei circuiti mediatici e delle élite, chiedendo per l’ultima volta il sostegno del Paese profondo e rurale: «Il popolo di Francia non si è mai sentito come in queste ultime settimane tanto ingiuriato, messo all’angolo, strumentalizzato. Se vi mobilitate, se ci credete, il 6 maggio sarà la vostra vittoria, quella della Francia». In giornata, il presidente ha ricevuto pure il sostegno di una cordata di 18 artisti e intellettuali, fra cui l’attore Gérard Depardieu, il cantautore Charles Aznavour, il regista Claude Lelouch.Da parte sua, Hollande ha tenuto due comizi in poche ore. Prima, nella Lorena colpita dalla desertificazione industriale. Poi, in quel Sud-Ovest dove ha costruito la sua ascesa politica e che si è confermato nel tempo come la più solida roccaforte della sinistra. Alle frasi già quasi trionfali, il socialista ha alternato numerosi moniti sul rischio di scarsa affluenza, soprattutto da parte dell’elettorato di estrema sinistra che aveva optato in massa al primo turno per il "tribuno rosso" Jean-Luc Mélenchon. Dopo il sostegno del centrista François Bayrou, intascato giovedì, l’ex segretario del Ps ha auspicato «un’ampia vittoria» e si è presentato come il contendente più ascoltato: «Rappresento qui la sinistra, ma probabilmente già più della sinistra. Rappresento tutti i repubblicani che sono legati ai nostri valori e principi».

 

Intanto, la stampa in Germania ha evocato ieri incontri bilaterali segreti fra una delegazione socialista e diplomatici tedeschi per tentare di «fugare le preoccupazioni» di Berlino sul futuro della cooperazione fra le sponde del Reno e in particolare sul rispetto sostanziale da parte di un eventuale governo francese socialista dei patti europei fin qui siglati. In giornata, Hollande ha pure lanciato un appello contro le molestie sessuali, dopo la sospensione della relativa legge da parte del Consiglio costituzionale, che giudica «troppo vago» il contenuto di un articolo chiave. Ma in proposito, è stato pure il giorno in cui a livello giudiziario si è profilato il capo d’accusa di stupro contro l’ex ministro socialista, nonché ex direttore dell’Fmi, Dominique Strauss-Kahn, fino a un anno fa considerato come il più popolare candidato potenziale di sinistra per l’Eliseo.