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Scontri in Venezuela, 3 morti a Caracas

giovedì 13 febbraio 2014

Clima sempre più esplosivo in Venezuela. Le proteste si moltiplicano in tutto il Paese e pure le manifestazioni filogovernative. E si contano i morti. Almeno tre persone hanno perso la vita a Caracas, la capitale. Al momento sono stati confermati due decessi, uno studente e un leader della comunità filogovernativo. Un altro studente sarebbe stato colpito alla testa e sarebbe gravissimo. Del terzo morto non ci sono conferme ufficiali. Circa 23 persone sono rimaste ferite, 25 arrestate, quattro veicoli della polizia dati alle fiamme e alcuni uffici governativi sono stati vandalizzati, riferiscono funzionari.

Dopo gli scontri nella capitale è stato emesso un mandato di cattura contro Leopoldo Lopez, esponente di spicco dell'opposizione al potere chavista, accusandolo di istigazione a delinquere per il suo presunto ruolo negli scontri scoppiati a margine di un corteo di protesta che hanno causato i tre morti. Lopez, dopo i disordini, aveva invece accusato il governo del presidente Nicolas Maduro, delfino e successore del defunto Hugo Chavez, di aver orchestrato la violenza di piazza.Le agenzie inoltre riportano l'uccisione anche di altri 5 giovani antigovernativi martedì Merida, sulle Ande. Altri dieci studenti risultano arrestati. Quella che è in corso appare come la rivolta più dura dall'elezione del presidente Nicolas Maduro. Manifestazioni e scontri sono andati moltiplicandosi e aumentando d'intensità nelle ultime settimane. L'opposizione, che guida le proteste, punta sui problemi economici, a cominciare dall'inflazione che supera il 50% e dai beni di largo consumo che scarseggiano, e sul dilagare della criminalità.  Il governo replica accusando gli oppositori di volere tentare un colpo di Stato. «Questo gruppo violento ha fallito finora nel tentativo di riempire il Venezuela di morte e sangue - ha dichiarato Maduro, riferendosi agli scontri nella capitale - Oggi lamentiamo la morte di due giovani venezuelani».