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Messico. Dà assistenza ai migranti: prete accusato di traffico di persone

Lucia Capuzzi venerdì 7 luglio 2017

Migranti centroamericani sul treno merci La Bestia

In Messico soccorrere i migranti centroamericani irregolari in viaggio verso gli Usa è reato. Parola dell’Istituto nazionale di immigrazione (Inm) che ha denunciato il francescano Bernardo Molina Esquiliano, del rifugio “Las 72”, di Tenocique, nel Tabasco, per traffico di esseri umani. La ragione è surreale: fra Bernardo è “colpevole” di andare per strada a incontrare gli illegali e a invitarli a recarsi nella struttura. Quest’ultima non dà solo cibo, un letto pulito e possibilità di lavarsi: rappresenta un porto sicuro dall’assalto dei narcotrafficanti che aspettano i migranti lungo i binari del treno merci La Bestia - sul cui tetto viaggiano - per rapirli.

Gli irregolari sono una preda facile e redditizia: li catturano per rivenderli nel mercato del sesso, del lavoro schiavo, degli organi. “Los 72” denuncia tali crimini da sempre. E sottolinea la connivenza di interi pezzi di istituzioni con i narcos. “La zona, a una sessantina di chilometri dal Guatemala, è un campo minato per i migranti. Può accadergli qualunque cosa: violenze sessuali, assalti, pestaggi, sequestri, discriminazione, scomparsa forzata, morte”, afferma fra Tomás González, anche lui francescano, e direttore del rifugio. Un fenomeno denunciato anche in Italia dal religioso, nel recente viaggio con Carovane Migranti E’ stato quest’ultimo a rivelare della denuncia a fra Bernardo.

“Non solo le autorità non solo non fanno niente per proteggere i migranti ma cercano di criminalizzare il nostro lavoro di assistenza”, ha detto fra Tomás, che ha rivolto un appello in difesa del confratello calunniato. “Non ci fermeranno con le denunce né con le minacce”, ha concluso.