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Governo polacco: i campi di sterminio sono tedeschi. Polonia, carcere per chi parla di «lager polacchi»

mercoledì 17 agosto 2016
In futuro, chi definirà Auschwitz e gli altri campi di sterminio o lager nazisti oggi in territorio della Polonia come «polacchi» rischia, se gli va bene, una pesante multa, se gli va male fino a tre anni di carcere. È quanto prevede la proposta di legge varata dall'esecutivo di destra nazionalista della premier Beata Szydlko. Ne danno conto vari media internazionali. Utilizzata talvolta dai media e da politici stranieri come riferimento ai campi di concentramento e di sterminio allocati dalla Germania nazista nella Polonia occupata, l'espressione "campo polacco" irrita moltissimo il governo di Varsavia, che ha sistematicamente chiesto la rettifica dell'espressione. «Ai polacchi ribolle il sangue nelle vene quando leggono, compresi i media tedeschi, che c'erano “campi di sterminio polacchi” ha dichiarato il ministro della Giustizia, Zbigniew Ziobro. Inoltre, i polacchi temono che, man mano che la Seconda Guerra Mondiale diventa lontana nel tempo, le nuove generazioni possano finire per pensare che i polacchi, nella Polonia brutalmente occupata dai nazisti, abbiano gestito i campi di sterminio dove morirono milioni di ebrei e non solo. Il progetto di legge governativo dovrà essere votato dai due rami del Parlamento - dove il partito Pis della Szydlo (e dell'ex premier Jaroslaw Kakzynski) ha una larga maggioranza - e poi ratificato dal presidente della Repubblica, ma l'iter di approvazione sembra scontato.