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L'INCONTRO. Il Papa ad Abu Mazen: «I diritti di tutti siano rispettati»

giovedì 8 ottobre 2009
Una soluzione "giusta e duratura" del conflitto israelo-palestinese, nella quale vengano "riconosciuti e rispettati i diritti di tutti". Incassato ieri il sostegno dell'Italia - negli incontri con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro degli Esteri Franco Frattini - il leader dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen rientra a Ramallah dopo aver riscontrato anche l'attenzione di Papa Benedetto XVI alla soluzione della questione mediorientale.L'udienza con il Pontefice, un colloquio di quindici minuti a porte chiuse nella biblioteca del Palazzo apostolico, chiude una visita di tre giorni del leader di Fatah che ha incontrato anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Benvenuto signor presidente", sono le parole con cui Benedetto XVI, lasciata l'aula del sinodo dove è in corso l'assemblea dei vescovi africani, ha accolto Abu Mazen (Mahmud Abbas), prima di informarsi sull'esito degli incontri che il presidente dell'Anp ha avuto a New York con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente americano Barack Obama. Nel corso del colloquio, proseguito poi in privato, "si è aperto un dialogo sulla situazione in Medio Oriente" dopo aver ricordato il recente viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa, e si è sottolineata, come si legge nella nota diffusa dalla Santa Sede, l'importanza della "cooperazione e del mutuo rispetto tra le parti", oltre al "sostegno della comunità internazionale". Ma i due hanno affrontato anche la situazione dei cattolici in Palestina, "e più in generale nella regione". Proprio meno di un mese fa, il Papa, dopo l'incontro con i Patriarchi orientali, aveva annunciato la convocazione di un'assemblea speciale del sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, che si terrà dal 10 al 24 ottobre 2010. In dono a Benedetto XVI, Abu Mazen ha portato una maiolica con l'immagine dell'antica Gerusalemme, sulla quale campeggia la scritta 'Gerusalemme capitale della cultura arabà, ricevendo dal papa una riproduzione in peltro e ceramica di San Pietro. Prima di lasciare il Vaticano, il presidente dell'Autorità palestinese ha presentato al Papa il suo seguito di cui faceva parte, fra gli altri, il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat, commentando di aver "un lavoro molto importante da fare".