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PAKISTAN. ​Lite per motivi religiosi, cristiano ucciso a sangue freddo

mercoledì 20 febbraio 2013
Roshan Masih, cristiano di 45 anni, è stato ucciso a colpi di fucile da un musulmano a Lahore, capitale della provincia del Punjab, dopo una discussione su questioni religiose. La notizia è stata diffusa dall'Agenzia Fides. L'episodio, avvenuto il 16 febbraio scorso, ha destato sconcerto e amarezza nella comunità cristiana locale: si tratta di un omicidio a sangue freddo, legato con ogni probabilità al fatto che Roshan è stato ritenuto "blasfemo" nella sue argomentazioni di difesa della fede cristiana, rispetto a quella islamica. Roshan Masih era un cristiano convertitosi dall'induismo. Si era stabilito a Lahore circa 20 anni fa, dopo aver abbracciato la fede cristiana. Alcuni giorni prima dell'omicidio aveva avuto una discussione su temi religiosi con un uomo di nome Sohail Akhtar. La discussione è degenerata in tragedia quando Sohail Akhtar, armato di fucile, vedendo Roshan seduto davanti al negozio di un altro cristiano gli ha sparato all'improvviso, uccidendolo sul colpo.Il caso è stato segnalato all'ong “Legal evangelical association development" (Lead), che ha registrato una denuncia ufficiale alla polizia (First Information Report), accusando Sohail Akhtar di omicidio premeditato. L'assassino è stato arrestato ed è sotto custodia della polizia, che condurrà opportune indagini e passerà eventualmente il caso in sede giudiziaria. «È davvero una tragedia: un innocente è stato ucciso per aver difeso la sua fede, dopo un banale litigio. Questo episodio è emblematico della condizione dei cristiani in Pakistan. Le autorità devono garantire i diritti fondamentali delle minoranze cristiane», ha commentato a Fides l'avvocato Sardar Mushtaq Gill.