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La denuncia. L'Onu: «Lo Stato islamico usa bimbi kamikaze»

lunedì 8 settembre 2014
Circa settecento bambini sono stati uccisi o sono rimasti mutilati in Iraq dall'inizio dell'anno e alcuni di loro sono stati utilizzati negli attacchi kamikaze compiuti dalle milizie jihadiste dello Stato Islamico (Is). Lo ha denunciato Leila Zerrougui, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per i bambini e i conflitti armati.Rivolgendosi al Consiglio di Sicurezza durante un dibattito su questo dossier, Zerrougui ha inoltre riferito del reclutamento di bambini-soldato da parte delle "milizie alleate del governo iracheno" e che combattono contro l'Is. I jihadisti "ricorrono a bambini di appena tredici anni per trasportare armi, sorvegliare posti strategici e arrestare civili", ha detto. "Altri bambini partecipano ad attacchi kamikaze". Zerrougui ha sottolineato che "numerosi bambini" sono stati arrestati dal governo iracheno a luglio e che si ignora il loro luogo di detenzione. "Sono esterrefatta dal totale disprezzo per la vita umana che dimostra lo Stato Islamico nella sua rapida avanzata in Siria e in Iraq", ha detto.Lo Stato Islamico, che ha conquistato vasti territori tra Siria e Iraq, figura dal 2011 in una lista nera dell'Onu, a causa in particolare dei suoi attacchi contro le scuole. Nel suo discorso Zerrougui ha denunciato l'impiego dei bambini anche da parte dei miliziani islamici radicali di Boko Haram in Nigeria. Nel corso degli attacchi contro le scuole, ha ricordato, "nel 2013 sono morti almeno 100 studenti e 70 insegnanti". "Il rapimento delle studentesse di Chibok nel mese di aprile ha sconvolto il mondo intero - ha aggiunto - Oltre 200 ragazze sono ancora nelle mani di Boko Haram, e per questo invito il governo della Nigeria e i suoi partner ad adottare ogni misura per riportarle a casa". Zerrougui ha poi precisato che secondo alcune informazioni, Boko Haram ha reclutato e usato bambini e bambine di 12 anni nei suoi attacchi, anche nei raid sulle scuole.