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AMSTERDAM. Olanda: il governo cade sull'Afghanistan

sabato 20 febbraio 2010
Il governo olandese è caduto, a causa delle posizioni inconciliabili dei suoi componenti sulla prosecuzione dell'intervento militare in Afghanistan. Lo ha comunicato il capo dell'esecutivo alle 4.20 di sabato mattina. Il primo ministro democristiano Jan Peter Balkenende ha reso nota la spaccatura della maggioranza al termine di una riunione-fiume (circa sedici ore) del Consiglio dei Ministri sulla prosecuzione della partecipazione militare del Paese alle operazioni contro i talebani. La seconda forza della coalizione, il partito laburista, si è ritirata: una decisione che dovrebbe portare alle elezioni, dato che l'attuale primo ministro non dispone più di una maggioranza. «Presenterò più tardi alla regina le dimissioni dei ministri e dei segretari di stato» del partito laburista, ha dichiarato Balkenende, durante una conferenza stampa, «metterò a disposizione i portafogli e gli incarichi degli altri ministri e segretari di stato». L'alleanza tripartitica era profondamente divisa su mantenimento della presenza militare nella provincia di Uruzgan o il ritiro del contingente olandese alla scadenza della sua missione ad agosto. L'Alleanza cristiano democratica desiderava ridurre la forza esistente nella provincia esposta. Mentre il capo del governo tentava di rimandare la decisione, il ministro delle Finanze Wouter Bos, leader del partito laburista, chiedeva una decisione immediata, equivalente a compromettere la sopravvivenza del gabinetto. La missione olandese in Afghanistan, formata da 1.600 uomini, prosegue dall’agosto 2006. È costata la vita a ventuno soldati.