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RIFORMA FISCALE. Usa, il Senato boccia la Buffett Rule di Obama

martedì 17 aprile 2012
La riforma fiscale torna al centro dello scontro per la Casa Bianca. Con un voto ampiamente previsto, i senatori repubblicani sono riusciti a bloccare la cosiddetta Buffett Rule, con cui Obama propone l'innalzamento delle tasse per i super ricchi d'America.Il provvedimento prende il nome dal noto miliardario Warren Buffett, che ormai da anni insiste che non è possibile che lui, magnate della finanza e ultra-ricco, versi nelle casse dello Zio Sam (in proporzione al reddito) meno della sua segretaria.La proposta prevede un innalzamento delle aliquote, a partire del 30%, per i grandi redditi. Si tratta di una legge che da mesi l'inquilino della Casa Bianca sta presentando in lungo e in largo in tutto il Paese e che è ormai diventata una sorta di bandiera, un manifesto della sua campagna per la rielezione. Del resto, i fatti gli danno ragione. Secondo un sondaggio pubblicato dalla Cnn, due americani su tre pensa che gli sgravi fiscali ai miliardari siano ingiusti e il 72% si dice apertamente d'accordo con la proposta di Obama.La Buffett Rule, sebbene abbia avuto 51 sì e 45 no, non è comunque riuscita a superare la soglia dei 60 voti necessari per sconfiggere il boicottaggio da parte della destra repubblicana, ed è molto improbabile che possa andare in porto.Il voto ha scatenato la reazione, a caldo, del presidente Barack Obama: "I repubblicani hanno scelto ancora una volta di proteggere gli sgravi fiscali per i pochi straricchi d'America, a spese del ceto medio. La Buffett Rule - prosegue la nota della Casa Bianca - è una proposta di buon senso. In un momento in cui abbiamo un grave deficit da coprire e ingenti investimenti da fare per rafforzare la nostra economia, semplicemente non possiamo continuare a perdere denaro in tagli alle tasse degli americani più ricchi, agevolazioni che non chiedono e di cui non hanno alcun bisogno".Da mesi Obama insiste che la sua proposta risponde "semplicemente a un principio di giustizia elementare, minimo". "È totalmente sbagliato che milioni di americani del ceto medio paghino una aliquota fiscale più alta di alcuni milionari e miliardari. L'America è prospera quando tutti siamo coinvolti e ognuno ha l'opportunità di avere successo. Una delle sfide principali dei nostri tempi - aggiunge Obama - è costruire un'economia in cui ognuno ha le sue opportunità, tutti fanno la propria parte e tutti giocano secondo le stesse regole. Continuerò a spingere il Congresso ad andare avanti, non solo per recuperare una certa sicurezza economica per il ceto medio e per quelli che cercano di entrare nella classe media, ma anche per creare un'economia costruita per durare".